by Andrea Lovelock | 19 Maggio 2021 14:17
La digitalizzazione più volte citata nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) è uno dei perni della rivoluzione che si dovrà attuare nel turismo italiano e l’Isnart, che negli ultimi due anni ha sviluppato un Osservatorio sull’economia del turismo, si dice pronto a fare la sua parte attraverso partnership strategiche con player di alto profilo come ad esempio Google per l’utilizzo di una data intelligence nelle strategie dei territori. Un impegno assunto nel corso del forum promosso dallo stesso Isnart e dedicato al turismo digitale.
Attraverso Isnart, il sistema camerale ha messo a punto un ecosistema digitale in grado di fornire analisi e previsioni sulla base di un imponente quantitativo di dati. Un sistema di intelligence turistica per elaborare e correlare dati e informazioni sul comparto, su scala locale, regionale e nazionale, forte di oltre 150 fonti analizzate, 12 milioni di stringhe di dati e oltre 200 variabili territoriali per ciascuna destinazione turistica.
«Un progetto con il quale – ha sottolineato il presidente di Isnart Roberto Di Vincenzo – il sistema camerale si fa trovare pronto con quanto previsto dal Pnrr, in particolare sia nel supporto alla transizione digitale delle imprese turistiche sia nel mettere a disposizione il nostro sistema informativo integrato, su base digitale, che prevede già il collegamento dell’intero ecosistema turistico».
La digitalizzazione ha prodotto vere e proprie rivoluzioni nel mondo del turismo e le destinazioni italiane non sembrano pronte alla sfida del 4.0. Basti osservare che solo il 36% delle destinazioni mappate dall’Osservatorio Isnart usa tutte le opportunità del web e dei social. Occorre saper comunicare e usare più canali per parlare a diversi target, e solo chi lo sa fare avrà la possibilità di cavalcare la ripresa. L’obiettivo del progetto, nato in casa del sistema camerale, è quello di potenziare la capacità di rilevare l’identità digitale delle imprese e delle destinazioni turistiche e accompagnarle, con basi dati e analisi certe, capaci di fornire strumenti avanzati per decidere e per mettere a terra progettualità più vicine alle esigenze dei territori e delle imprese.
Una questione fondamentale, che la pandemia sta riproponendo con forza, è la comprensione di come viene percepita l’esperienza di vacanza da parte di turisti. L’analisi delle destinazioni turistiche deve infatti coniugare la dimensione dell’offerta territoriale anche con il punto di vista dei suoi fruitori. Il sistema di data intelligence di Isnart permette di elaborare semanticamente i messaggi pubblicati sui social media, mostrando, per esempio, che i turisti sono molto più attenti all’organizzazione complessiva offerta dalla destinazione che raccoglie il 43,3% dei giudizi, a fronte del giudizio sulla qualità dei servizi utilizzati durante la vacanza che si attesta appena al 14%.
Il 2020 ha segnato l’accelerazione di alcune tendenze già visibili negli anni recenti. È aumentata la rilevanza di specifici interessi (sport, enogastronomia, shopping), che non sono sostitutivi ma coesistono e valorizzano i prodotti turistici principali. Le informazioni disponibili, derivanti indubbiamente anche dallo scenario pandemico, indicano un calo di recensioni verso gli attrattori culturali così come verso le grandi città d’arte, mentre esplode, invece, l’interesse verso i borghi.
Il turismo post-Covid è destinato ad accentuare cambiamenti nella Domanda, con scelte che ormai si orientano verso esperienze di vacanza prima quasi inesplorate. Un esempio per tutti: l’attività sportiva che la scorsa estate è stata la principale motivazione di vacanza, con un terzo degli italiani che ha scelto soluzioni all’insegna dello sport, dal cicloturismo al trekking.
«Come per la domanda, anche per la governance e per l’offerta di servizi turistici la pandemia ha determinato, oltre che una crisi feroce, un potente fattore di accelerazione del cambiamento. Vedremo recuperare e crescere solo i territori e le imprese che si sono attrezzati per far fronte alle nuove sfide – ha concluso Roberto Di Vincenzo – Alla vigilia della stagione estiva 2021, si prevede ancora una fortissima componente del turismo nazionale e le ultime decisioni del governo che hanno calendarizzato le riaperture potranno fare la differenza anche rispetto ai flussi turistici provenienti dall’estero, rendendoci pronti a sfidare la concorrenza di Paesi come Grecia e Spagna partite in anticipo nelle riaperture».
L’approccio proposto da Isnart con le proprie piattaforme digitali ha già raccolto l’interesse della Regione Puglia che si dice pronta a collaborare e del Comune di Milano che intende puntare sull’utilizzo strategico dei dati. Un ruolo cruciale lo giocherà anche la formazione finalizzata alla creazione di nuove competenze digitali, come confermato da Manuela De Carlo della Iulm e da Alfonso Morvillo del Cnr, intervenuti al forum.
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