Turismo organizzato, +11% di vendite tramite adv e t.o.
Gli italiani hanno dimostrato interesse per l’estero e soprattutto per partire con il turismo organizzato. Lo dice Assoviaggi Confesercenti, sulla base di stime fornite dal Centro studi turistici di Firenze sui fatturati delle imprese del turismo organizzato.
I NUMERI. Quest’anno già 11,5 milioni di italiani hanno scelto agenzie di viaggi e tour operator per andare all’estero, portando così il trade a prevedere di chiudere l’anno con un fatturato di oltre 10,5 miliardi di euro e una crescita stimata del +12% sullo scorso anno. I livelli del 2019, ultimo anno prima della pandemia, non sono ancora stati raggiunti, ma il turismo organizzato guarda con fiducia al 2024.
I dati relativi al 2023 parlano di 10,2 milioni di richieste, tra intermediazione di servizi e vendita di pacchetti, per un totale di circa 24 milioni di italiani (+11% sul 2022) che nell’anno in corso hanno utilizzato – o utilizzeranno – i servizi delle imprese del turismo organizzato. E in totale sono 11,5 milioni (il 48%) gli italiani che scelgono le agenzie di viaggi per viaggiare all’estero.
«Agenzie di viaggi e tour operator, come riconosciuto dallo stesso ministro del Turismo Daniela Santanché, si confermano protagonisti indispensabili per il comparto e continuano a ricoprire un ruolo strategico e cruciale per l’economia turistica. Dopo le ingenti perdite dovute al covid e una fase di ripresa costellata da momenti tutt’altro che semplici – spiega il presidente di Assoviaggi Gianni Rebecchi nel corso dell’appuntamento di Rimini – il settore tiene e i dati in crescita dimostrano come la professionalità e le garanzie offerte da agenzie di viaggi e tour operator ai viaggiatori italiani siano caratteristiche fondamentali, soprattutto per chi sceglie di spostarsi all’estero».
E se gli italiani sono tornati in agenzia per viaggiare all’estero, i turisti stranieri sono tornati a visitare l’Italia in grandi numeri.
L’INCOMING. La stagione estiva 2023, cui grazie anche alle temperature miti di queste settimane è stata regalata una coda lunga, ha visto grandi numeri di turismo incoming per il nostro Paese. Lo confermano i dati di Assoturismo Confesercenti sulla base di un’indagine realizzata dal Cst, Centro studi turistici di Firenze. Cresce, infatti, il numero di turisti che si muove verso le città della penisola (+3,6% sul 2022).
L’aumento degli stranieri è stato avvertito maggiormente nel settore alberghiero (+4,9%) ma anche nelle strutture complementari (+2,2%), con una predilezione per le città d’arte che hanno messo a segno un +6,5%. I mercati che hanno fatto registrare una crescita significativa sono soprattutto Francia, Paesi Bassi, Usa e Polonia. In leggero aumento sono anche gli arrivi da Repubblica Ceca, Belgio, Svizzera, Australia, Canada, Ungheria, Spagna e Regno Unito. Si registra invece stabilità per i turisti di Brasile, Germania, Scandinavia, Corea del Sud e Israele, e in calo risultano indiani, austriaci, cinesi e giapponesi.
LE PREFERENZE. I francesi preferiscono laghi, montagna e città d’arte. Anche i turisti provenienti dai Paesi Bassi risultano in buona crescita con una predilezione per il balneare, i laghi, la campagna/collina e la montagna. I turisti dalla Polonia sono segnalati maggiormente nelle regioni del Nord Est, Centro e Nord Ovest e le loro tipologie di prodotto prescelte sono state le città d’arte, le aree rurali e la montagna. E se dal Belgio si cercano soprattutto le località di montagna, marine e di campagna/collina, i turisti cechi scelgono soprattutto le aree del Nord Est e mostrano un interesse prevalente per il prodotto laghi, mare e terme. Infine, i turisti dalla Svizzera, segnalati soprattutto nelle aree del Nord Ovest e del Sud e Isole, hanno privilegiato le località marine, le aree rurali, di montagna e le terme.
Passando ai mercati extra-europei, la prima sorpresa sono i turisti dagli Stati Uniti che tornano a visitare l’Italia e vengono indicati in aumento soprattutto nelle regioni del Centro, Sud e Isole: in assoluto le tipologie di prodotto prescelte sono state le città d’arte, le aree rurali/collina e la montagna. Bene gli australiani, mercato dal forte dinamismo anche se ancora con un’incidenza modesta: scelgono soprattutto sud, isole e centro con una preferenza per le città d’arte, il balneare e i laghi.
«Gli stranieri hanno dato una grossa mano al turismo italiano in questa stagione estiva. L’Italia – commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, a margine dell’apertura del Ttg Travel Experience di Rimini – conferma il suo appeal, rimarcato da un buon andamento del mese di settembre per la domanda straniera, soprattutto nelle principali città d’arte, dove in alcuni casi si sono registrati incrementi a doppia cifra. Questi dati sono importanti e ci spronano a fare sempre meglio: è necessario lavorare tutti insieme per affrontare i problemi storici del nostro turismo, come ad esempio il nodo infrastrutture, le tariffe aeree e la destagionalizzazione, ma anche quelli più attuali come i cambiamenti climatici e il mismatch tra domanda e offerta di lavoro».