Turismo responsabile, la sfida della comunicazione Pop
Dare una sferzata Pop – nel senso di popolare – al turismo responsabile: è uno degli obiettivi da raggiungere quando si comunica in un ambito che spesso viene percepito come noioso.
Lo ha ribadito più volte Roberta Rianna, direttore responsabile de L’Agenzia di Viaggi, durante il suo intervento al convegno “Il fascino di viaggiare ecosostenibile”, organizzato a Roma dai giornalisti Neos con Ornella D’Alessio, nella sede della Società Geografica Italiana.
«Un altro gap che va colmato – ha detto Rianna – è l’idea che il turismo responsabile faccia a cazzotti con il business. Un pregiudizio che emerge dal numero di lettori dei nostri articoli: altissimo quando si paventano opportunità di far soldi, molto basso quando si parla di viaggiare responsabile. Non siamo di fronte a una nicchia, ma a un valore che arricchisce chi viaggia e chi organizza viaggi. E il valore, dico io, può generare profitto».
A dimostrarlo, il dinamismo delle oltre 60 realtà – agenzie di viaggi, tour operator, enti e strutture ricettive – che lo scorso anno hanno partecipato ai due Premi assegnati da L’Agenzia di Viaggi: il Tri (Turismo Responsabile Italiano) e il Tcu (Turismo Cultura Unesco), entrambi intitolati a Cristina Ambrosini, già direttore del nostro giornale e pioniere in Italia del turismo responsabile.
Roberta Rianna ha anche annunciato in anteprima la distribuzione, attraverso i canali de L’Agenzia di Viaggi, di un Vademecum per le adv, ideato da Maurizio Davolio, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile (Aitr), che punta a riconoscere alla distribuzione un ruolo attivo nel turismo responsabile: quello di informarsi e informare il viaggiatore.
«Se al tour operator spetta il compito di confezionare il viaggio seguendo alcuni criteri, l’adv deve compiere un salto culturale, non può limitarsi a vendere, ma deve istruire il cliente che entra in agenzia sulle buone pratiche da seguire in vacanza», ha aggiunto.
Tra i punti-chiave del Vademecum: assaggiare i piatti tipici, chiedere le ricette per replicarle con gli amici, indossare abiti consoni nei luoghi di culto, lasciare a casa gioielli evitando di ostentare lusso. Ma anche chiedere il permesso prima di fotografare una persona, e informarsi sulle consuetudini legate a mance e negoziazioni dei prezzi. Buone pratiche, non sempre scontate.