by Giorgio Maggi | 15 Marzo 2017 15:00
Più online, meno tour operator e agenzie. Anche in Russia, come riportano le ultime notizie in arrivo dalla 24ª edizione di Mitt a Mosca, la disintermediazione sta compiendo passi da gigante proprio mentre i numeri parlano di un mercato che lentamente sta tornando ai livelli di qualche anno fa. Complice il rublo ormai al livelli dell’estate 2015, nei primi nove mesi dello scorso anno è anche tornato ad aumentare il numero dei turisti russi che hanno viaggiato all’estero.
«Ma siamo ancora lontani da quanto succedeva nel 2013», avverte Mila Novichenkova, head of marketing and communications di Ipsos Comcon, una società di ricerche che ha presentato durante la fiera uno studio sulle prospettive del turismo russo.
«Quattro anni fa i miei connazionali che viaggiavano all’estero rappresentavano il 9% del totale, adesso siamo scesi al 6%, perlopiù provenienti da Mosca e San Pietroburgo». Per gli altri, le destinazioni ricercate sono ancora quelle all’interno dell’ex Urss (dal Mar Nero alla Crimea, dall’Anello d’Oro a Kazan, passando per il mar Baltico, la Karelia e il lago Bajkal) anche perché per i dipendenti pubblici il governo ostacola in ogni modo l’attraversamento dei confini.
«In compenso, nel corso del 2016 è aumentata del 40% la spesa media di chi viaggia all’estero, solo che il mercato si è ristretto e che adesso a far vacanze lontano da casa sono maggiormente i più ricchi». Ma ad essere cambiato, in questi ultimi anni, è soprattutto il numero di chi ha smesso di viaggiare attraverso il turismo organizzato, rivolgendosi piuttosto al web e ai canali diretti.
Del resto, si sottolinea nel rapporto sul mercato turistico russo redatto da Enit Mosca, in una nazione dove gli utenti di Internet sono circa 100 milioni (il 70% della popolazione), i social network sono diffusissimi e la penetrazione del mobile è raddoppiata nel corso degli ultimi due anni, anche le procedure di rilascio dei visti turistici si sono molto semplificate.
Tanto che per i cittadini russi risulta sempre più facile ottenere il visto multiplo valido per sei o più mesi (fino a 5 anni). Risultato: se nel 2011 il turismo fai da te arrivava al 35% di market share, nel 2016 ha toccato quota 60%, con una significativa impennata del last minute e della ricerca di promozioni.
«Insomma, nel 2016 chi viaggia attraverso t.o. e agenzie di viaggi è diminuito quasi del doppio rispetto a chi viaggia in modo indipendente». E chi continua a rivolgersi alla filiera del turismo organizzato lo fa soprattutto per questioni di prezzo.
«Per questo tipo di viaggiatori non importa tanto la scelta della destinazione o il tipo di sistemazione, quanto piuttosto la presenza di offerte vantaggiose». Tutto il contrario dei traveller indipendenti, che prima scelgono dove andare, e poi trovano sul web il modo per farlo.
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