Turisti Uk, chi sono e cosa vogliono: la parola ai t.o. incoming
«Il mercato turistico britannico è costituito sempre più da repeater». È Giampiero Campajola, delegato di Fiavet Confcommercio all’incoming, a raccontarci come è cambiato il mondo del turismo organizzato nei confronti del turista del Regno Unito. «Continuano a essere regine la Costiera Sorrentina e Amalfitana, anche per una tradizione che affonda le radici nella storia del turismo; ma al contrario degli statunitensi – precisa – i britannici tornano più volte in Italia e sono alla ricerca di nuove mete ed esperienze».
Secondo un’indagine recente, il 74% dei turisti Uk sono già stati in Italia: «Visitano sempre le grandi città come Roma Firenze, Venezia; amano la Toscana, ma si aprono anche a nuove destinazioni, su input anche dalle azioni promozionali messe in campo dall’Enit».
Gli educational tour nel Cilento, ad esempio, stanno portando a «nuovi risultati», come ci conferma Acampora Travel, che ha aderito alla dmo Cilento Autentico. L’azienda sorrentina guidata da Gino Acampora rappresenta alcuni dei più importanti tour operator internazionali, tra cui easyJet Holidays, Citalia, Riviera Travel, Classic Collection e molti altri. Ora, con l’apertura del nuovo Aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi, per il tour operator si prospetta un allungamento della stagione turistica e una diversificazione delle mete.
«Crediamo fermamente che ci siano le condizioni ideali per un incremento significativo del turismo britannico nel territorio del Cilento. Lavoreremo per attrarre nuovi visitatori e prolungare la stagione turistica, consentendo al Cilento di ottenere il riconoscimento che merita nel panorama turistico mondiale», dichiara il ceo Acampora.
Che poi aggiunge: «Il mercato britannico è per noi fondamentale per l’Italia in generale e per la Campania in particolare. Abbiamo archiviato un’ottima stagione estiva, nonostante i problemi economici che toccano un po’ tutta l’Europa, e ad oggi l’andamento delle vendite per il 2025 lascia presagire un ulteriore incremento».
Come si è detto, gioca un ruolo decisivo il nuovo aeroporto di Salerno: «Abbiamo repeater da oltre venti anni, che tuttavia stanno cambiando le loro abitudini: vogliono sempre più esperienze, soprattutto enogastronomiche e cooking class per imparare a fare la pizza, o degustazioni di prodotti locali». In calo i gruppi rispetto agli individuali, perché il “nuovo turista britannico” ama viaggiare da solo, non cenare più in hotel e piuttosto sperimentare i ristoranti locali. Cresce anche la richiesta di ville di lusso per una totale indipendenza di scelte.
Fiducia anche per Carrani Tours, nonostante il calo nelle prenotazioni registrato negli ultimi anni sul mercato del Uk. Il nuovo ceo Roberto Pannozzo dichiara: «Dal 2023 al 2024 i numeri sono cresciuti ampiamente, sia per i circuiti per confezionati che per il prodotto tailor made. Ci saranno grandi sorprese invece nelle destinazioni di riferimento per i britannici: ovvero la Puglia, che cresce moltissimo, i laghi del Nord Italia e le Dolomiti; mentre si consolidano città come Roma e territori come la Costiera Amalfitana».
«I britannici – prosegue Pannozzo – hanno iniziato a cercare itinerari meno maturi al di fuori dell’immaginario collettivo sull’Italia. E questo, non per il cambiamento dovuto al Covid, ma perché si stanno moltiplicando i repeater». A confermare questa ipotesi la scelte di programmazione di Carrani che nel 2025 – anno del suo centenario – vedrà ulteriormente affermarsi il suo celebre tour “Fantasia”, un itinerario che consente di vedere più luoghi italiani. Bene anche il segmento Premium tailor, made dove emerge la predilezione dei britannici per il turismo green ed enogastronomico, e non devono mancare degustazioni ed esperienze focalizzate sul cibo.
La scelta del turismo esperienziale emerge anche per Destination Italia, tra i leader di settore nei segmenti high-end e luxury, la cui missione è “trasformare il locale in globale”. Il Gruppo guidato da Dina Ravera, e che di recente ha inglobato Portale Sardegna, è riconosciuto come autentico experience maker, offrendo ai viaggiatori esperienze uniche e originali, legate alle tradizioni e ai tesori del nostro territorio. Attraverso i suoi Local Expert, il tour operator con vocazione tech svela angoli segreti del Paese, trasformandoli in esperienze pronte per essere vissute, condivise e ricordate.
La rete nazionale dei Local Expert, lanciata lo scorso anno, conta oggi 54 professionisti e copre diverse regioni italiane. Tali “ambassador” dell’italianità svolgono un ruolo critico nella trasformazione di mete ad alto potenziale, ma ancora poco conosciute, in destinazioni turistiche ricche di esperienze autentiche, adatte a un turismo sostenibile e rispettoso del patrimonio culturale e naturale. Obiettivo-chiave dei Local Expert è la creazione di nuove esperienze da proporre ai viaggiatori anche attraverso la piattaforma Hubcore.Ai pensata per gli operatori turistici, in particolare le destination management company e le agenzie inbound.
Quest’ultima sfrutta l’intelligenza artificiale per valorizzare le esperienze turistiche e i servizi in modo integrato e propositivo attraverso il Trip Builder, nuovo sistema che permetterà agli operatori di booking di costruire pacchetti turistici complessi, includendo sia servizi standard, sia quotazioni rapide per servizi non presenti a catalogo, rendendolo uno strumento ideale per chi offre viaggi tailor made ai turisti britannici. Trip Builder mira dunque a migliorare l’efficienza nella creazione di itinerari personalizzati e nella gestione amministrativa, arricchendo le offerte con contenuti multimediali e facilitando la presentazione e la conferma delle proposte da parte dei clienti. Tra prodotti promossi da Destination Italia sul mercato Uk quelli sportivi, relativi a bellezza e moda, gli itinerari di benessere e relax, enogastronomici, la Dolce Vita, i luoghi nascosti, la musica, il turismo delle radici.