by Andrea Lovelock | 5 Dicembre 2022 10:06
Far diventare il turismo la prima “azienda” del Paese è la prima grande promessa che il ministro del turismo Daniela Santanchè ha espresso in molti contesti ufficiali e, se è vero che i cuneesi sono noti per una testardaggine esagerata, a lei – nata da quelle parti – questa nomea etnica può essere utile.
A poco più di un mese dal suo insediamento al Mitur, Santanchè – da esperta comunicatrice quale è – sta presidiando il comparto e i media praticamente ogni giorno, con partecipazioni in presenza come all’assemblea di Assointrattenimento e alla riunione di giunta di Federalberghi. E ancora: apparizioni in tv, dichiarazioni in radio, post sui social, comunicati e, su tutto, un bel po’ di promesse.
A parte quella dell’azienda-turismo capace di guidare l’economia nazionale, il ministro si è impegnato a dare concretezza al Tourism Digital Hub, l’ormai storico Italia.it. La data fissata è marzo e chissà se si potrà sperare in una qualche anticipazione a febbraio, in Bit. Di sicuro c’è la volontà di predisporre bandi per coinvolgere operatori privati; mentre è stata già annunciata l’attivazione su tale canale del servizio tax free shopping che da inizio 2023 snellirà il processo di rimborso dell’Iva pagata dai turisti extra Ue sugli acquisti in Italia. Una prima misura per aumentare i flussi incoming, in particolare da Stati Uniti, Giappone e Paesi arabi, vale a dire il target altospendente.
A tal proposito, sul sito Mitur, è già presente l’avviso per gli operatori interessati a rivestire il ruolo di “gestori” del rimborso Iva. Santanchè ha anche annunciato l’avvio con il nuovo anno di una campagna di digital marketing in grado di raggiungere, attraverso i social, nuovi target di viaggiatori delle ultime generazioni.
Ma è sul fronte delle risorse che il ministro ha assicurato che reperirà altra liquidità. Innanzitutto rivedendo il Pnrr, che ad oggi prevede a malapena 2,4 miliardi di euro per il turismo, di cui 400 milioni solo per 1.200 km di ciclovie; e questo grazie alla mediazione del collega di governo Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, per il Sud e il Pnrr, appunto.
Per le piccole e medie imprese del turismo organizzato, poi, lo staff di Santanchè sta lavorando a un “credito turismo” sul modello del credito sportivo, attraverso un’interlocuzione – parole sue – con «una banca primaria». La ministra intende poi attingere anche a risorse non ancora utilizzate dei Fondi di coesione e Sviluppo europeo 2013/2020. Sul versante borghi, invece, l’intenzione è operare con un Fondo Integrato di 20 milioni di euro che darà priorità soprattutto ai piccoli Comuni.
E ancora altri 3 milioni saranno messi a disposizione per lo sviluppo dei Cammini religiosi.
Mentre per stabilimenti balneari e locali di intrattenimento, ambiti ben conosciuti dal ministro, sono allo studio una serie di agevolazioni, tra cui una possibile riduzione di Iva e Tari per salvare gran parte di imprese a serio rischio chiusura. E dopo il riconoscimento del credito d’imposta per l’hôtellerie, il ministro Santanchè intende alleggerire la pressione fiscale e attuare misure ad hoc contro il caro energia per albergatori e altre categorie di operatori del settore, come i gestori degli impianti di risalita. E ancora, nella legge di Bilancio Santanchè ha fatto inserire 5 milioni di euro per il 2023 e 8 milioni per il 2024 finalizzati alla formazione, con l’impegno di creare una “Università del Turismo” sulla falsariga di quella prestigiosa di Losanna. C’è infine l’impegno del ministro, dichiarato all’assemblea Fto, di consegnare agli operatori turistici, entro gennaio 2023, quei 39 milioni di euro[1] di cui si era persa traccia.
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