Mentre il turismo organizzato bussa alla porta del governo per recuperare i residui dei “vecchi fondi”, il ministero guidato da Daniela Santanchè – anche in vista del Forum internazionale del turismo che si terrà a fine novembre Baveno, in Piemonte – fa il punto nei minimi dettagli degli stanziamenti del suo dicastero a favore del comparto.
Il capitolo iniziale è dedicato al fondo ammodernamento, sicurezza e dismissione impianti di risalita e innevamento, per la prima volta inserito in legge di bilancio: la dotazione ammonta a 30 milioni di euro per il 2023, 50 per il 2024, 70 per il 2025 e 50 per il 2026. Beneficiarie le imprese titolari di impianti di risalita a fune e di innevamento artificiale, per incentivare i flussi turistici nelle zone montane e nei comprensori sciistici. Le risorse sono destinate a interventi di ristrutturazione, ammodernamento e manutenzione e possono anche essere utilizzate, nella misura di un milione per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026, per progetti di snow-farming.
Sono 34 invece i milioni contenuti nel fondo “Piccoli Comuni a vocazione turistica”, che ha coinvolto 843 enti locali. L’obiettivo è promuovere e valorizzare i borghi, simbolo delle tipicità italiane su cui puntare per destagionalizzare il turismo.
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Poi c’è il fondo per accrescere il livello e l’offerta professionale nel turismo con una disponibilità di 5 milioni per il 2023, 8 per il 2024 e altrettanti per il 2025. Lo scopo è favorire il miglioramento della competitività del settore turistico, oltre ad agevolare l’inserimento nel mercato del lavoro di alti professionisti.
Al fondo per il turismo sostenibile sono stati destinati invece 5 milioni per il 2023 e 10 per ciascuno degli anni 2024 e 2025: una misura, questa, che punta a incentivare l’ecoturismo e minimizzare gli impatti economici, ambientali e sociali, generando reddito, occupazione e conservazione degli ecosistemi locali. Il fondo è stato poi integrato, con l’approvazione alla Camera del dl “qualità dell’aria”, con altri 17 milioni per il 2023.
Lo stesso provvedimento prevede anche 33 milioni per turismo all’aria aperta: le risorse sono destinate al finanziamento di progetti e iniziative proposti dai Comuni e volti alla creazione e alla riqualificazione di aree attrezzate di sosta temporanea a fini turistici.
Un altro tema cruciale è rappresentato dai Cammini religiosi per cui è stato creato un fondo da 1,5 milioni. Restando in argomento, è arrivato un ulteriore finanziamento di 4.320 milioni per la valorizzazione degli immobili pubblici presenti sui Cammini stessi, il miglioramento della fruibilità dei percorsi e la promozione turistica. Gli interventi dovranno interessare solo quelli già inseriti nel Catalogo dei cammini religiosi italiani.
Approvata, poi, la delibera da parte del Cipess che trasferisce 100 milioni al Fondo Nazionale Turismo e istituito nel frattempo un fondo di 32 milioni per 19 progetti a favore della montagna italiana. Via libera, inoltre, all’emendamento relativo alla riformulazione dei fondi Covid per le regioni dell’Appennino colpite dall’emergenza neve la scorsa stagione: il relativo decreto di stanziamento prevede risorse per 30 milioni.
C’è poi il nuovo incentivo per le imprese turistiche “Fri-Tur” da 1,38 miliardi, gestito da Invitalia e promosso dal ministero del Turismo: punta a migliorare i servizi di ospitalità e a potenziare le strutture ricettive, in un’ottica di digitalizzazione e sostenibilità ambientale.
E ancora: lo scorso 10 marzo il Mitur e la Bei hanno lanciato il fondo tematico per il turismo da 500 milioni del Pnrr. Nel contempo è stato approvato il decreto di stanziamento di 200 milioni per impianti di risalita e innevamento artificiale. Oltre 12,2 i milioni riservati invece al fondo City, Unesco e Città creative con Invitalia.
E poi, come sappiamo, ossigeno per adv e tour operator con l’assegnazione dei 39 milioni del Sostegni Ter. Ma tra i finanziamenti più attesi, quello dei 15 milioni per l’emergenza incendi in Sardegna e Sicilia. E ancora: sono 5,8 i milioni in dotazione per lo sviluppo di cammini e ciclovie in Campania, Puglia ed Emilia Romagna dai Funt regionali.
Una sfilza di sovvenzioni che puntella il progetto Santanchè: «Abbiamo lavorato per ridare centralità a un comparto strategico per il tessuto economico e sociale del Paese – è la premessa – Condivisione e dialogo sono i cardini sui quali impernare il lavoro e prendere decisioni dopo esserci confrontati con gli operatori». Il vero traguardo, però, è un altro, ribadisce il ministro: «Portare il turismo a essere il primo contributore di ricchezza nazionale, un risultato possibile perché già oggi vale il 13% del Pil. Dobbiamo rendere il turismo un’industria, andando oltre l’offerta legata alla stagionalità».
Prossima tappa, dunque, il Forum di Baveno il 24 e il 25 novembre, «dove – insieme a operatori, stakeholder e amministratori – faremo il punto della situazione e ci proietteremo verso le azioni che il prossimo anno permetteranno al turismo di decollare».