by Fabrizio Condò | 7 Novembre 2023 7:00
Mentre il turismo organizzato bussa alla porta del governo per recuperare i residui dei “vecchi fondi”[1], il ministero guidato da Daniela Santanchè – anche in vista del Forum internazionale del turismo[2] che si terrà a fine novembre Baveno, in Piemonte – fa il punto nei minimi dettagli degli stanziamenti del suo dicastero a favore del comparto.
Il capitolo iniziale è dedicato al fondo ammodernamento, sicurezza e dismissione impianti di risalita e innevamento, per la prima volta inserito in legge di bilancio: la dotazione ammonta a 30 milioni di euro per il 2023, 50 per il 2024, 70 per il 2025 e 50 per il 2026. Beneficiarie le imprese titolari di impianti di risalita a fune e di innevamento artificiale, per incentivare i flussi turistici nelle zone montane e nei comprensori sciistici. Le risorse sono destinate a interventi di ristrutturazione, ammodernamento e manutenzione e possono anche essere utilizzate, nella misura di un milione per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026, per progetti di snow-farming.
Sono 34 invece i milioni contenuti nel fondo “Piccoli Comuni a vocazione turistica”, che ha coinvolto 843 enti locali. L’obiettivo è promuovere e valorizzare i borghi, simbolo delle tipicità italiane su cui puntare per destagionalizzare il turismo.
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Poi c’è il fondo per accrescere il livello e l’offerta professionale nel turismo con una disponibilità di 5 milioni per il 2023, 8 per il 2024 e altrettanti per il 2025. Lo scopo è favorire il miglioramento della competitività del settore turistico, oltre ad agevolare l’inserimento nel mercato del lavoro di alti professionisti.
Al fondo per il turismo sostenibile sono stati destinati invece 5 milioni per il 2023 e 10 per ciascuno degli anni 2024 e 2025: una misura, questa, che punta a incentivare l’ecoturismo e minimizzare gli impatti economici, ambientali e sociali, generando reddito, occupazione e conservazione degli ecosistemi locali. Il fondo è stato poi integrato, con l’approvazione alla Camera del dl “qualità dell’aria”, con altri 17 milioni per il 2023.
Lo stesso provvedimento prevede anche 33 milioni per turismo all’aria aperta[4]: le risorse sono destinate al finanziamento di progetti e iniziative proposti dai Comuni e volti alla creazione e alla riqualificazione di aree attrezzate di sosta temporanea a fini turistici.
Un altro tema cruciale è rappresentato dai Cammini religiosi per cui è stato creato un fondo da 1,5 milioni. Restando in argomento, è arrivato un ulteriore finanziamento di 4.320 milioni per la valorizzazione degli immobili pubblici presenti sui Cammini stessi, il miglioramento della fruibilità dei percorsi e la promozione turistica. Gli interventi dovranno interessare solo quelli già inseriti nel Catalogo dei cammini religiosi italiani[5].
Approvata, poi, la delibera da parte del Cipess che trasferisce 100 milioni al Fondo Nazionale Turismo e istituito nel frattempo un fondo di 32 milioni per 19 progetti a favore della montagna italiana. Via libera, inoltre, all’emendamento relativo alla riformulazione dei fondi Covid per le regioni dell’Appennino[6] colpite dall’emergenza neve la scorsa stagione: il relativo decreto di stanziamento prevede risorse per 30 milioni.
C’è poi il nuovo incentivo per le imprese turistiche “Fri-Tur” da 1,38 miliardi[7], gestito da Invitalia e promosso dal ministero del Turismo: punta a migliorare i servizi di ospitalità e a potenziare le strutture ricettive, in un’ottica di digitalizzazione e sostenibilità ambientale.
E ancora: lo scorso 10 marzo il Mitur e la Bei hanno lanciato il fondo tematico per il turismo[8] da 500 milioni del Pnrr. Nel contempo è stato approvato il decreto di stanziamento di 200 milioni per impianti di risalita e innevamento artificiale. Oltre 12,2 i milioni riservati invece al fondo City, Unesco e Città creative con Invitalia.
E poi, come sappiamo, ossigeno per adv e tour operator con l’assegnazione dei 39 milioni del Sostegni Ter[9]. Ma tra i finanziamenti più attesi[10], quello dei 15 milioni per l’emergenza incendi in Sardegna e Sicilia. E ancora: sono 5,8 i milioni in dotazione per lo sviluppo di cammini e ciclovie in Campania, Puglia ed Emilia Romagna dai Funt regionali.
Una sfilza di sovvenzioni che puntella il progetto Santanchè: «Abbiamo lavorato per ridare centralità a un comparto strategico per il tessuto economico e sociale del Paese – è la premessa – Condivisione e dialogo sono i cardini sui quali impernare il lavoro e prendere decisioni dopo esserci confrontati con gli operatori». Il vero traguardo, però, è un altro, ribadisce il ministro: «Portare il turismo a essere il primo contributore di ricchezza nazionale, un risultato possibile perché già oggi vale il 13% del Pil. Dobbiamo rendere il turismo un’industria, andando oltre l’offerta legata alla stagionalità».
Prossima tappa, dunque, il Forum di Baveno il 24 e il 25 novembre, «dove – insieme a operatori, stakeholder e amministratori – faremo il punto della situazione e ci proietteremo verso le azioni che il prossimo anno permetteranno al turismo di decollare».
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