Un incremento del 5,1% degli arrivi cinesi nei Paesi dell’Unione europea. È questo il bilancio dell’Eu-China Tourism Year, fortemente voluto da Bruxelles, dal primo ministro cinese Xi Jinping e dalla stessa European Travel Commission.
«L’Anno del Turismo Europa-Cina è stata un’opportunità unica per attrarre i turisti cinesi nelle destinazioni europee al di fuori dei tradizionali circuiti – si legge in una nota – Stabilendo una cooperazione di tipo economica legata al settore turistico e dando un impulso ulteriore alla procedure di facilitazione per l’ottenimento dei visti».
In particolare, da parte della European Travel Commission gli sforzi promozionali sono stati concentrati in direzione delle più importanti Ota cinesi e sui canali social, oltre che con il lancio di un mini-programma Wechat in grado di fornire informazioni pratiche sugli usi e i costumi del Vecchio Continente.
Inoltre, durante tutto il 2018, la European Travel Commission ha ospitato 22 fam trip con oltre 200 tour operator cinesi, coordinando la partecipazione di più di 75 destinazioni europee alle quattro più importanti fiere turistiche della Cina e organizzando insieme ad Etoa sette workshop a cui hanno partecipato 770 buyer del Paese del Dragone e un migliaio di supplier europei.
Sul fronte dei numeri, l’Anno del Turismo Europa-Cina ha prodotto come detto un +5,1% nel numero di arrivi dei turisti cinesi, con un significativo aumento soprattutto nei Paesi dell’Europa centro-orientale (+10,6%). Più contenuti gli incrementi nelle mete dell’Europa occidentale (+6,1%), meridionale (+5,2%) e settentrionale (+2,7%).
«L’Anno del Turismo Europa-Cina è stato un grande successo – ha commentato l’executive director della European Travel Commission, Eduardo Santander – I risultati positivi si stanno vedendo anche in questo inizio di 2019, visto che nel periodo gennaio-aprile le prenotazioni dei turisti cinesi verso l’Europa sono aumentate del 16,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno».