Tutti pazzi per Noto: le nozze Ferragni-Fedez occasione di marketing
Insieme, su Instagram, contano più di 20 milioni di follower. Lei, Chiara Ferragni, ne ha almeno 14 milioni. Lui, Fedez, oltre 6 milioni. Fan che in questi giorni attraverso i social stanno ammirando Noto, città siciliana capitale del barocco, grazie agli scatti della coppia “The Ferragnez”, che ha scelto il comune in provincia di Siracusa per celebrare il 1° settembre le proprie nozze.
«Questo matrimonio è un elemento che funziona soprattutto a livello mediatico e abbiamo lavorato da mesi per organizzarlo; eventi come questo sono feedback importanti per la città – ha spiegato Frankie Terranova, assessore alla Cultura e beni culturali di Noto – È un altro tassello di una strategia di marketing turistico della nostra zona. Di sicuro ha aumentato i visitatori in questi giorni, ma siamo anche nel pieno della stagione e i numeri sono dalla nostra parte. Ogni anno abbiamo circa 1 milione di visitatori e circa 500mila pernottamenti. È presto per i dati 2018, ma già incrociando i numeri raccolti con la tassa di soggiorno stiamo riscontrando un’ulteriore crescita della destinazione».
Quello tra la fashion blogger e il rapper è considerato il matrimonio dell’anno. Tra i luoghi scelti per i festeggiamenti Palazzo Nicolaci, dimora nobiliare con la facciata in stile barocco e un ampio portale definito da due grandi colonne ioniche e sormontato da un grande balcone. Gli altri sei balconi più piccoli sono sorretti da mensole scolpite, una diversa dall’altra, con creature che hanno le sembianze di leoni, centauri, cavalli alati, bambini, sirene, chimere. All’interno del palazzo, novanta vani, alcuni più famosi per le decorazioni, come il Salone delle feste.
Per la cerimonia con rito civile e per il ricevimento, Fedez-Ferragni hanno scelto la Dimora delle Balze, tenuta dal sapore antico immersa nel verde, una struttura ricettiva distante una ventina di chilometri da Noto, nella quale la coppia soggiorna insieme ai familiari.
Ma non si può parlare di Noto senza citare il santuario che la rende emblema internazionale del barocco: la cattedrale di San Nicolò, patrimonio Unesco, risalente al ‘700, con la facciata maestosa e incorniciata dalle due torri laterali, i portali racchiusi da colonne corinzie, la scalinata di pietra. E dall’altopiano su cui sorge la città è possibile intraprendere percorsi alla scoperta delle città tardo barocche della Val di Noto e delle riserve naturali che impreziosiscono l’area.
«Oggi Noto ha circa 540 strutture ricettive tra grandi, medie e piccole, che monitoriamo costantemente anche per arginare fenomeni negativi – ha aggiunto Terranova – La domanda turistica è alta sia a livello numerico, che a livello di target. Noto si sceglie, non ci si arriva per caso; infatti da alcune ricerche fatte in questi anni emerge un turista con livello di istruzione medio-alto, appassionato di arte e cultura. Siamo al lavoro per incrementare l’offerta ricettiva ed enogastronomica salvaguardando la sostenibilità del territorio e sappiamo bene che ci sono aspetti infrastrutturali da migliorare, ma siamo fiduciosi perché tutta la comunità (e non solo l’amministrazione) ha preso consapevolezza del percorso da intraprendere».
Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali
Guarda altri articoli