Avvio del 2023 da record sulle piste da sci, in base ai dati ripresi da Il Sole 24 Ore. Considerando le cifre dei primi giorni dell’anno nelle località montane dopo il tutto esaurito di Capodanno, l’obiettivo è superare i numeri della stagione 2018-19.
Si sorride soprattutto nel Dolomiti Superski, il maggiore comprensorio sciistico d’Italia, oltre 1.200 km di piste suddivise in 12 diverse zone sciistiche. «La stagione sta andando molto bene – sottolinea con soddisfazione il direttore marketing Marco Pappalardo – siamo oltre le previsioni più rosee, con le vendite di giornalieri e plurigiornalieri che segnano un +10% rispetto al 2019, l’ultimo anno record prima della pandemia». Prova ne è che tutta la filiera – alberghi, ristoranti e rifugi – ha fatto registrare un’impennata di livelli con ottimi consumi.
E ovviamente già si pensa al post Epifania, che chiude le feste: «C’è una maggior tendenza alla prenotazione last minute, per soggiorni più brevi rispetto alla tradizionale settimana bianca. Siamo sui 3 o 4 giorni per i viaggi individuali, mentre i tour operator riescono a vendere l’intera settimana. Attesi arrivi da Germania, Austria, Svizzera per il turismo fai da te, i viaggi organizzati di sette giorni sono targati soprattutto Repubblica Ceca e Polonia».
Turismo a gonfie vele anche a Cortina d’Ampezzo, dove siamo vicini al sold out e l’assessore al Turismo, Roberta Alverà, nota: «La stagione è partita bene dai primi di dicembre e a Natale aspettative rispettate con il tutto esaurito per il Capodanno. Il trend prosegue fino al 7 gennaio, un successo dopo due anni critici e le piste sono state preparate con notevoli sforzi dopo un autunno caldo».
Ecco, l’unico “nemico” del turismo invernale sono proprio le temperature, che stentano a tornare alle medie sottozero di stagione, e rischiano di condizionare l’andamento fin qui lusinghiero in Val d’Aosta. Courmayeur, ad esempio sta facendo registrare il tutto esaurito sulle piste, negli hotel e nei ristoranti, ma il manto nevoso risente del caldo. Stesso discorso a La Thuile, dove le temperature faticano a scendere sottozero.
La situazione non cambia di molto neppure in Lombardia, a Livigno, non a caso soprannominata il piccolo Tibet d’Italia per le condizioni meteo estreme. Eppure per ora il termometro di notte scende ad appena -4 contro i consueti -15, -20. Nessuna preoccupazione, però, da parte della ski area di Livigno. Anzi, il trend delle presenze sfiora già quello della stagione 2018-19 e l’andamento delle prenotazioni prosegue in modo più che positivo.
Il problema “neve” è ancora più grave sull’Appennino e le Regioni interessate hanno lanciato un appello al Ministro del Turismo, Daniela Santanché. “Al più presto – ha promesso la titolare del dicastero – un tavolo di lavoro congiunto, per definire un piano straordinario per l’Appennino senza neve. Il mio Gabinetto è già al lavoro sul tema”.