Passano gli anni e continua a slittare l’introduzione del visto elettronico Etias, l’European Travel Information and Authorization System per i viaggiatori che arriveranno in Europa da oltre 60 Paesi, tra cui anche gli Stati Uniti, e che dovranno pagare una fee di 7 euro.
Il portale Home and Affairs dell’Unione europea presso la Commissione europea di Bruxelles ha di fatto cambiato il suo avviso online sull’introduzione della norma Etias, spostando la data d’introduzione al più presto al 2024, secondo quanto riporta il quotidiano inglese The Indipendent.
Già lo scorso agosto il portale aveva annunciato lo spostamento dell’avvio della sperimentazione da fine 2022a novembre 2023. Lo strumento, simile all’Esta statunitense, monitora i visitatori esenti dalla richiesta di visto e doveva essere introdotto di base nel 2021. La pandemia da Covid-19 e i rilievi fatti dai singoli Stati stanno però ritardando l’avvio delle operazioni.
I viaggiatori che richiederanno l’Etias – il documento una volta rilasciato ha una durata di tre anni – dovranno fornire dati come le informazioni sanitarie e anagrafiche così come i titoli di studio di cui si è in possesso e le proprie esperienze di lavoro.
L’European Travel Information and Authorisation System entrerà in vigore, tra gli altri, anche per i cittadini di Regno Unito, Stati Uniti, Emirati Arabi, Giappone, Brasile e Australia.
A gennaio 2023, inoltre, è stato posticipato a fine anno anche il nuovo sistema di controlli post Brexit – l’Entry Exit System (Ees) – alle frontiere dell’Unione europea. Si tratta di barriere automatizzate che dovranno essere installate a tutte le frontiere internazionali terrestri, marittime e aeree nello spazio Schengen. L’Entry Exit System è collegato direttamente all’Etias e la loro introduzione, o slittamento, sembra andare di pari passo.