by Redazione | 28 Settembre 2017 13:24
Almeno 8 miliardi di euro in più al fondo Cosme (il programma della Ue per la competitività delle Pmi europee) ed una integrazione dei programmi di sviluppo del terziario e turismo nel Piano Juncker: sono i passaggi salienti dell’operazione proposta da Antonio Tajani, presidente del Parlamento Ue durante gli Stati generali del Turismo svoltisi ieri a Bruxelles.
Si tratta di una prima tappa di sostegno al settore, in grado di generare un indotto stimato intorno ai 1.600 miliardi di euro da qui al 2030. In questo range temporale il turismo europeo registrerà una movimentazione complessiva di almeno un miliardo di turisti, con una stima occupazionale di 5 milioni di nuovi posti di lavoro, di cui circa 800mila in Italia.
«Nei prossimi dieci anni – ha dichiarato Tajani – il numero di viaggiatori internazionali raddoppierà grazie a un nuovo ceto medio, con forte capacità di spesa, proveniente soprattutto dall’Asia. Da qui al 2025 possiamo avere il doppio dei turisti anche in Europa ma ci sarà concorrenza globale per cui sarà sempre più dura, e dobbiamo collaborare di più a livello europeo».
«Occorre lavorare – ha proseguito Tajani – su diversi fronti: attirare maggiori investimenti, con un Piano strategico che incrementi e renda più efficace l’utilizzo dei fondi Ue; migliorare il contesto di business; promuovere una formazione in linea con le esigenze del settore; governare la rivoluzione digitale; sfruttare le sinergie per la promozione della destinazione Europa sui mercati internazionali».
In tale contesto, per Tajani anche la formazione è un fattore essenziale, considerato che le imprese del turismo incontrano più difficoltà delle altre a trovare le competenze necessarie. Investendo di più l’Europa potrebbe creare opportunità anche nelle regioni dove la disoccupazione giovanile tocca il 50%. L’industria del turismo, difatti, pur fortemente coinvolta dalla rivoluzione digitale, resterà ad alta densità di manodopera, con il 20% di giovani sotto i 25 anni. Nel corso della conferenza sul turismo a Bruxelles è stato anche confermato il ruolo di leader nel turismo che detengono Italia, Francia, Germania e Spagna, quali principali attrattori dell’incoming turistico europeo, sommando complessivamente oltre 220 milioni di visitatori l’anno.
Al termine della Conferenza, Tajani ha ribadito che «L’Europa, protagonista di spicco nel panorama turistico mondiale, non ha ancora attuato una strategia comune e condivisa sui vari mercati, è arrivato il momento di cambiare adottando delle linee strategiche uniformi che coinvolgano infrastrutture, trasporti, strutture alberghiere, siti monumentali, coste. Un gioco di squadra che deve coinvolgere i territori europei.
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