by Fabrizio Condò | 8 Gennaio 2024 10:43
Il Regno Unito “ci mette la faccia”. A breve per entrare in Gran Bretagna non servirà più il passaporto, ma basterà il riconoscimento facciale, come ha annunciato al Times il direttore generale della polizia di frontiera britannica, Phil Douglas: «Un’innovazione tecnologica che porterà a una frontiera più veloce, intelligente e fluida, diminuendo le code e possibili disagi».
Questi gate avveniristici sono già attivi negli Emirati Arabi Uniti e in alcuni aeroporti australiani e Douglas è rimasto «davvero impressionato dopo una recente esperienza di viaggio a Dubai, dove il confine intelligente e senza barriere è già a disposizione di viaggiatori provenienti da circa 50 Stato esteri». Idem in Australia, dove – ha raccontato – «mi è bastato usare lo smartphone per leggere il chip dell’immagine del mio passaporto da mandare alle autorità australiane per poter superare i controlli senza dover nemmeno tirar fuori il passaporto dalla borsa».
Negli aeroporti Uk, dunque, non bisognerà più esibire alcun documento e tutto verrà gestito dal riconoscimento facciale. Per consentire questa “rivoluzione”, i viaggiatori saranno obbligati a fornire i dati personali, in anticipo, alle autorità britanniche, scannerizzando il passaporto biometrico attraverso un’app. Inoltre dovranno rispondere ad alcune domande e consegnare la propria foto, che poi sarà inserita nel database di frontiera: in questo modo l’intelligenza artificiale sarà in grado di riconoscere l’individuo che non dovrà più fermarsi ai controlli.
A quando il debutto del riconoscimento facciale? In base alle indiscrezioni, la fase di sperimentazione potrebbe scattare nella seconda metà dell’anno. Dal momento dell’attivazione del sistema, tutti gli europei saranno tenuti a inoltrare la domanda di visto prima di entrare nel Regno britannico. Tradotto: bisognerà rispettare i tempi della pre-autorizzazione e accollarsi costi aggiuntivi. A oggi, lo ricordiamo, gli italiani che “varcano” la frontiera britannica per motivi di turismo non hanno bisogno di visto, ma il loro soggiorno non deve superare i sei mesi continuativi.
Una novità di grosso spessore, anticipata lo scorso 15 novembre dall’introduzione del “visto elettronico” Eta[1], Electronic Travel Authorization. Il sistema[2] è entrato in vigore per i cittadini del Qatar e a partire da febbraio sarà valido per quelli degli altri maggiori Paesi arabi del Golfo a un costo di 10 sterline per passeggero. Nei prossimi anni sarà esteso ai cittadini dei Paesi dell’Ue, Italia inclusa, con l’eccezione della sola Irlanda che continua a essere legata al Regno Unito da un’area comune di viaggio.
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