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Ultimatum dei giudici a Ryanair per gli “insulti” a eDreams

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Avvertimento penale del tribunale di Barcellona nei confronti di Ryanair Holdings per aver violato l’ordine di smetterla di denigrare eDreams Odigeo: i giudici ribadiscono che l’ordinanza rimane pienamente valida e richiede l’immediata conformità da parte di Ryanair.

Un provvedimento destinato a fare giurisprudenza e porre un limite ai contenziosi che vedono accuse e polemiche trasferirsi sistematicamente sui mass media senza esclusioni di colpi.

Nello specifico questa azione legale segue le misure cautelari urgenti imposte a Ryanair all’inizio dell’estate, che obbligavano la compagnia aerea a cessare immediatamente le dichiarazioni denigratorie contro eDreams e il suo programma Prime. Nonostante questa direttiva vincolante del tribunale, la low cost aveva persistito con la sua condotta in diverse occasioni, inducendo i giudici a inasprire le misure: la Corte ha infatti accolto la richiesta di eDreams di notificare formalmente alla compagnia che qualsiasi ulteriore disobbedienza potrebbe comportare conseguenze penali.

Nella sentenza sulle misure cautelari emessa a luglio, le dichiarazioni fatte da Ryanair contro eDreams Odigeo ed eDreams Prime sono state considerate in violazione dell’articolo 9 della legge spagnola sulla concorrenza sleale (Ley de Competencia Desleal), che proibisce la pubblicità denigratoria senza giustificazione obiettiva o fattuale. Il tribunale aveva tacciato il vettore di condurre una “campagna perfettamente organizzata progettata per promuovere il sito web di Ryanair per la prenotazione di voli e servizi associati”.

Il Tribunale ora ribadisce che tali misure cautelari urgenti contro Ryanair rimangono in vigore e devono essere rispettate immediatamente.

La sentenza della Corte  spagnola ha anche confermato che eDreams ha il diritto legale di distribuire i voli Ryanair come parte della sua offerta, esercitando il suo legittimo ruolo di agenzia di viaggi, smentendo le dichiarazioni pubbliche del ceo Michael O’Leary secondo cui la Ota starebbe vendendo “illegalmente” i suoi voli.

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