by Redazione | 11 Marzo 2022 11:28
Ormai non si contano più gli appelli lanciati da Aci Europe e Iata per il post emergenza Covid, ma quest’ultimo in ordine di tempo ha tutta l’aria di essere un ultimatum. Le due maggiori associazioni di categoria degli aeroporti e delle compagnie aeree hanno scritto congiuntamente ai ministri dei Trasporti e della Salute negli stati membri dell’Ue, chiedendo di rimuovere tutte le restrizioni di viaggio e di frontiera relative alla salute prima della stagione estiva – almeno sui voli intraeuropei – in particolare test, tracciamento dei contatti e certificati di vaccino.
Di fatto le due associazioni chiedono perentoriamente l’abbandono di tutte le restanti restrizioni Covid applicabili ai viaggi all’interno dell’Ue e nell’area Schengen, compresi tutti i requisiti di test, la necessità di presentare una prova di vaccinazione o il completamento un modulo di localizzazione passeggeri (Plf). Ciò include indossare la maschera per i viaggi all’interno o tra gli Stati in cui non è più richiesto in altri ambienti interni.
In una nota congiunta si ribadisce che: “il Covid-19, e in particolare la variante Omicron, è ormai pervasivo in tutta Europa e l’immunità della popolazione è a livelli tali che il rischio di ospedalizzazione o morte si è drasticamente ridotto, soprattutto per le persone vaccinate. Gli Stati stanno adottando strategie di sorveglianza per garantire la salute pubblica, allo stesso modo di altri coronavirus e malattie infettive.”
Le due rappresentanze degli operatori del trasporto aereo ricordano, poi, che molti stati europei hanno revocato le restrizioni nazionali relative al Covid, come la necessità di fornire credenziali sanitarie per partecipare a eventi sociali o l’obbligo di indossare maschere negli spazi pubblici. Anche gli sforzi di tracciamento dei contatti vengono sospesi, rendendo superflui i Plf per i viaggi internazionali. Poiché i paesi europei aprono e rimuovono le restrizioni, è logico rimuovere simili restrizioni dal trasporto aereo.
«L’11 marzo – ricorda Rafael Schvartzman, vicepresidente regionale Iata per l’Europa – segna esattamente due anni da quando l’Oms ha annunciato che il Covid-19 era una pandemia globale. In quel periodo, abbiamo visto prove crescenti che le restrizioni alle frontiere sono inefficaci. L’ultima ricerca di OXERA ed Edge Health conferma che quando verrà identificata una variante preoccupante e verranno implementate le restrizioni, la trasmissione transfrontaliera sarà già avvenuta. L’immunità della popolazione europea è forte e il Covid-19 è ora essenzialmente una malattia endemica. È giunto il momento di concentrare i propri sforzi Covid sulla sorveglianza e rimuovere le restanti restrizioni all’interno dell’Ue. Ciò consentirà alle persone di viaggiare e sosterrà il ritorno di posti di lavoro nei settori del trasporto aereo e dei viaggi europei».
Gli fa eco Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe che osserva:«La ricerca pubblicata in questi giorni dimostra che i governi possono revocare le restrizioni con fiducia, sia per oggi che per eventuali future varianti di preoccupazione. Le restrizioni di viaggio si sono rivelate uno strumento contundente con un impatto minimo o nullo sulla trasmissione del virus. La rimozione di tutte le restrizioni COVID-19 ripristinerà finalmente completamente la libertà di viaggiare. Sarà una spinta tanto necessaria per l’intero settore dei viaggi e del turismo che è stato costretto a perdere centinaia di migliaia di posti di lavoro durante la pandemia.»
In vista delle festività pasquali, dunque, il trasporto aereo vuole tornare alla normalità e consentire ai passeggeri vaccinati con un vaccino approvato dall’OMS di viaggiare nel SEE da paesi terzi alle stesse condizioni dei passeggeri vaccinati con un vaccino approvato dall’Ema. Le due organizzazioni hanno infine ribadito il ruolo vitale svolto dal certificato digitale Covid dell’UE (Dcc) nel ridare agli stati la fiducia, riaprire i confini e riprendere i viaggi.
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