Si ricomincia da zero per Alitalia. Dopo due anni e mezzo di commissariamento, sette rinvii e la ritirata di Atlantia, il governo ha approvato nella notte di lunedì il nuovo prestito ponte da 400 milioni di euro – che si aggiunge al precedente di 900 milioni – con il placet (verbale per il momento) della Commissione Ue.
L’esecutivo, inoltre, ha dato sei mesi di tempo per concludere l’operazione di ristrutturazione e vendita della compagnia. La prossima scadenza, quindi, è segnata per il 31 maggio 2020, mentre torna in campo l’ipotesi della definizione di un supercommissario che dovrebbe occuparsi sia dei temuti tagli sia della divisione del business di Az in tre divisioni (handling, mautenzione e aviation) così da facilitare una possibile acquisizione da parte di Lufthansa.
Secondo il decreto fiscale del governo, infatti, sarà necessario predisporre “un piano avente a oggetto le iniziative e gli interventi di riorganizzazione ed efficientamento funzionale alla cessione degli asset”. In sostanza, si parla di oltre 3mila esuberi come forza lavoro, della cessione di circa 20 aeromobili e dell’abbandono di un pacchetto di circa il 20% di rotte (quelle infruttuose).