L’avvio di un tavolo nazionale per restituire una cornice giuridica alle regole per il trasporto aereo. Obiettivo: garantire la continuità territoriale e, soprattutto, la tutela dei diritti dei passeggeri. Il tutto all’insegna del gioco di squadra. Ancora, dialogo con le compagnie low cost, ma nel perimetro di norme certe che vanno rispettate, a partire dal regolamento europeo 261. Questo in sintesi è quanto hanno ribadito in coro alcune tra le associazioni del turismo organizzato nel corso dell’audizione tenutasi martedì pomeriggio in Commissione Trasporti della Camera dei deputati, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle prospettive della mobilità verso il 2030: dalla continuità territoriale all’effettività del diritto alla mobilità extraurbana.
A prendere la parola, davanti al presidente della Commissione Salvatore Deidda, sono stati: Federico Scaramucci, vice presidente di Assoviaggi, l’avvocato Federico Lucarelli per Fiavet, Franco Gattinoni, presidente di Fto – Federazione turismo organizzato (Fto) ed Enrica Montanucci, capofila di Maavi, il Movimento autonomo agenzie di viaggi italiane.
Durante l’audizione è stata richiamata la querelle in corso tra governo e Ryanair sul caro voli, e tutti i rappresentanti delle associazioni hanno convenuto sul fatto che le compagnie low cost, in particolare Ryanair (oggetto di una recente istrutturia Antitrust), agiscono in Italia «ormai in condizioni di sostanziale monopolio», spesso anche attraverso il sostegno di contributi pubblici. Una situazione che andrebbe a totale discapito dei viaggiatori.
«Non esiste una programmazione sulle rotte neppure con sei mesi di anticipo e il turismo organizzato vive di programmazione», ha puntualizzato Gattinoni di Fto. «Si passa da voli inseriti all’ultimo minuto ad altri cancellati in cui migliaia di passeggeri vengono lasciati a piedi», ha aggiunto, per poi puntare il dito contro «il mancato rispetto della 261» sui diritti dei passeggeri aerei in caso di ritardo, cancellazione o overbooking. Per questo ha auspicato che «il governo riprenda in mano il bandolo della matassa, senza farsi ricattare», per poi invitare al «dialogo» con le compagnie low cost «ma mettendo qualche regola».
Gli ha fatto eco Montanucci di Maavi, la quale ha ribadito la necessità di una regolamentazione delle vendite dei biglietti aerei «attraverso i canali ufficiali», di «una maggiore trasparenza sulla costruzione tariffaria» (e quindi l’eliminazione degli algoritmi «che vanno a creare solo maggior reddito per le compagnie mentre rende più difficile il lavoro degli intermediari») e l’applicazione “effettiva” della 261 «con rimborsi chiari e garantiti» .
Altro capitolo centrale durante l’audizione è stato quello della continuità territoriale. Per Scaramucci di Assoviaggi occorre «implementare le rotte per non costringere i residenti (sardi e siciliani, ndr) a dover pagare in alta stagione tariffe molto esose». Altro problema, ha spiegato, «sono le tempistiche per la stipula degli accordi con le compagnie che vincono gli appalti, perché spesso i tempi si allungano troppo non consentendo poi di programmare la vendita dei voli con tariffe adeguate e convenienti».
Un altro aspetto dirimente dell’interlocuzione con le compagnie aeree è stato quello introdotto dall’avvocato Lucarelli di Fiavet sulla questione del riconoscimento facciale (sulla quale pende anche un’azione giudiziaria proprio di Fiavet al Tribunale di Milano). La richiesta unanime delle agenzie di viaggi e tour operator è quella di non prevedere in alcun modo questa opzione al momento della prenotazione del volo, un requisito che nei fatti blocca l’attività degli intermediari.
Le associazioni del turismo organizzato si sono dette quindi disponibili a proseguire il confronto.