by Redazione | 19 Luglio 2023 10:23
Ormai è acclarato: il turismo vive un momento di grande ripresa. Dall’indagine Enit, commissionata a Isnart e Unioncamere per monitorare l’andamento dell’ospitalità italiana tra il 30 giugno e il 7 luglio 2023, emergono segnali positivissimi per l’alta stagione estiva.
A un luglio già da record, si aggiunge un incremento del 20% delle vendite anticipate per i soggiorni turistici di agosto e settembre con una media più alta del 2022: si parla di due camere prenotate in più su 10; nel mese in corso è stato prenotato il 58,4% delle camere/posti letto disponibili, che salgono all’83,6% per agosto e si assestano intorno al 48,9% per i soggiorni turistici di settembre, da molti optato per evitare l’ondata di caldo estremo in corso in queste settimane.
In Italia, infatti, in particolare nelle isole maggiori si potrebbe raggiungere o superare il record europeo – oltretutto fresco di solo due anni – di 48,8 gradi registrati a Floridia, in Sicilia, nell’agosto 2021.
«L’Italia è di nuovo al centro del turismo internazionale che è pronto a raggiungere i numeri pre-pandemia. Ad agosto è straniero un turista su tre. In linea generale, tra luglio e settembre, sei operatori su 10 segnalano una stabilità rispetto allo scorso anno nelle prenotazioni della clientela straniera e in appena tre casi su 10 una crescita che riguarda in prevalenza i turisti provenienti dalla Germania e dalla Francia, seguite da Usa e Paesi Bassi», commenta Ivana Jelinic, presidente e ceo Enit.
«Le reservation segnalate dagli operatori ricettivi italiani sono superiori a quelle del venduto nell’estate 2019 che, come sappiamo, fu un anno record per la filiera turistica italiana – spiega Loretta Credaro, presidente Isnart – Questi risultati sono in larga parte legati alla domanda italiana che rappresenta nel mese di punta di agosto il 72% della clientela delle strutture del nostro sistema di ospitalità, con un andamento segnalato come stabile, per tutto il trimestre estivo, da sette operatori su 10».
Ad anticipare le vendite sono soprattutto le strutture alberghiere (prenotate il 63,5% delle camere disponibili per luglio, l’84,3% per agosto e il 45,7% per settembre) di ogni categoria e gli agriturismi (luglio 66,9%, agosto 90,2%), seguiti dai b&b (68,5% luglio, 86,2% agosto) per il comparto extralberghiero.
Recupera il terreno perduto lo scorso anno il prodotto montagna che per questa estate 2023 fa registrare prenotazioni del 62% per il mese di luglio e vicine al tutto esaurito per agosto (88,2%), con un 41,3% di vendite già chiuse per settembre.
Al mare prenotate per luglio il 54,8% delle camere disponibili, meno dello scorso anno, ma con un recupero per i soggiorni programmati di agosto che raggiungono una media dell’81,7% delle disponibilità del periodo (circa 1 camera in più ogni 10 rispetto al 2022) e un 52,3% di prenotazioni per settembre. Buone prospettive anche per i gestori delle strutture ricettive in città, con prenotazioni che superano quelle del 2022 in tutto il trimestre, con un 57,6% di camere prenotate per luglio, un 82,5% di occupazione media per agosto e un 50,4% per settembre.
Quanto all’andamento gestionale delle imprese, a stimare almeno un pareggio di bilancio per il 2023 è il 67,7% degli operatori, previsioni ottimistiche grazie alle prenotazioni consistenti già ricevute per la stagione estiva ma soprattutto da un buon consuntivo per il primo semestre del 2023.
Tale andamento positivo del primo semestre è stato trainato, nella stagione invernale, dall’appeal delle strutture ricettive montane (tra gennaio e marzo vendute tra il 42% e il 50% delle camere disponibili); mentre la primavera è stata caratterizzata in positivo soprattutto dalle strutture termali (aprile 47,2%, maggio 56,5% di vendite) ed il mese di giugno dalla bella performance delle strutture nelle località lacuali (70,2%).
Indagine poi, anche per Cna Turismo e Commercio, che in una nota ha comunicato una previsione per il mese in corso di 19 milioni di arrivi (il +9% circa rispetto al 2019) e 81 milioni di pernottamenti in Italia.
Stando allo studio, che definisce luglio «straccia record», i turisti stranieri sono destinati a superare gli italiani: si calcola in oltre 10 milioni gli arrivi dei vacanzieri dall’estero e in quasi 41 milioni i pernottamenti. Tra tutti, si distinguono gli statunitensi che potrebbero infrangere il muro del milione, seguiti da francesi e britannici. Consistenti anche le rappresentanze dell’America Latina e dell’Asia oltre che di Spagna e Germania.
Gli alloggi preferiti saranno i villaggi e le strutture alberghiere. Cna Turismo e Commercio comunica che saranno circa 13 milioni i vacanzieri che opteranno per la ricettività tradizionale contro i 6 milioni delle strutture extralberghiere, dei b&b, degli agriturismi, delle seconde case e dei campeggi.
Il giro d’affari è stimato poco al di sotto dei 10 miliardi mettendo assieme sistemazioni e pasti; attività esperienziali, culturali, sportive, ricreative; acquisti. Benché previsto in termini quantitativi inferiore a quello che si registrerà in agosto, infatti, l’incremento dei prezzi si annuncia elevato, determinato anche dalla forte crescita della domanda turistica e particolarmente da quella proveniente dall’estero, in special modo dai Paesi che non adottano l’euro e quindi approfittano della loro moneta, in genere forte, per non badare a spese. Ad attrarre perlopiù i turisti stranieri e italiani le spiagge e le città d’arte.
«L’indagine aggiunge un’altra tappa di sorpasso sul 2019 – commenta il ministro del Turismo Daniela Santanchè – È un segnale importante che segna il trend positivo del settore che, grazie anche al lavoro che il ministero metterà in atto con il nuovo piano industriale, non può che consolidarsi e crescere nel tempo portando un contributo fondamentale per l’economia nazionale».
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