by Redazione | 19 Giugno 2018 13:35
Dopo British è il turno di United Airlines, che annuncia un Adm (agency debit memo) del 3,5% sui pagamenti tramite carte di credito corporate (anche virtuali) dell’agenzia di viaggi. La nuova fee entrerà in vigore a partire dal prossimo 1° luglio 2018.
Il comunicato della compagnia aerea statunitense diramato a t.o e agenzie sottolinea come “a seguito della risoluzione Iata 890” la compagnia comunica a tutti gli agenti che “non sarà consentito l’utilizzo delle seguenti tipologie di carte di credito se intestate all’agenzia o a nome di chiunque sia autorizzato ad agire in nome e per conto dell’agenzia, inclusi i suoi titolari e/o dipendenti, come forma di pagamento per la biglietteria”.
Di conseguenza, le carte “bandite” sono: carte di credito virtuali (Van) e carte di credito che prevedono meccanismi di “rebate” (rimborso ai titolari). United consente l’utilizzo delle carte non appartenenti a queste categorie solo se espressamente pre-autorizzate dalla compagnia stessa.
“La violazione di tale regola – precisa la nota del vettore – comporterà un debito memo del 3,5% sull’importo lordo del biglietto, nonché la possibilità da parte di United di revocare la ticketing authority per la biglietteria 016/UA (emissione di United Airlines)”.
Dopo la prima mossa in Spagna di Air Europa [1](1,5% di debit memo) e il conseguente colpo a sorpresa di British [2]ora è il turno di United: il rischio, a questo punto, è che si provochi un rapido effetto a catena che spingerà sempre più linee aeree ad adottare una fee sui pagamenti tramite carta di credito delle agenzie.
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