L’Iran ha segnato profondamente i miei ricordi. Due luoghi mi sono rimasti impressi in modo indelebile, tanto da emozionarmi ancora riguardando le foto: il Mausoleo del Re della Luce (Shah Cheragh) a Shiraz e piazza Naqsh-e-Jahan con il suo bazar a Isfahan.
La moschea di Shiraz è aperta 24h, ma non è sempre accessibile ai turisti. Io sono entrata in tarda serata quando fuori era già buio. L’effetto è stato spettacolare: l’interno è rivestito di piccoli specchi che riflettono luci e figure rendendo il luogo magico. Donne e uomini hanno spazi distinti, separati da una tomba. Il fatto che tutti i fedeli vadano verso il centro per toccarla, la rende come un enorme cuore pulsante. Una sfera luminosa vibrante di religiosità.
A Isfahan piazza Naqsh-e-Jahan, letteralmente lo “specchio del mondo”, oggi chiamata Emam, è una delle piazze più grandi al mondo. Attraverso un’enorme porta decorata da maioliche, si accede al bazar, massima espressione della cordialità persiana. È un susseguirsi di piccole botteghe specializzate, dove ognuno desidera raccontare la propria storia, spiegare come viene realizzato un oggetto e, alla fine, ma non è poi così importante, anche venderlo.
È piacevole districarsi tra gli odori: dal cuoio delle scarpe alla vernice delle miniature, dal miele allo zafferano. Una delle mie soste è stata in un minuscolo negozio di antiquariato, stracolmo di oggetti polverosi, ciascuno con una storia. Ogni cosa, ogni scorcio, in Iran ha vita propria. E la vita di chi visita l’Iran si arricchisce.
“Uno di quei luoghi che non dimentichi”
Sandra Di Meo