by Valentina Neri | 3 Ottobre 2017 7:00
“Still open for business”, ancora aperti per lavoro. È diventato questo il claim di Antigua&Barbuda nelle ultime settimane, da quando gli uragani Irma e Maria si sono abbattuti sulle loro coste. Il destino che da sempre le accomuna per paesaggi, vicinanza e tradizioni, tanto da essere considerate gemelle, ha voluto per loro una sorte completamente diversa dopo il passaggio dei cicloni: se infatti Barbuda, dove si trova solo un albergo e diverse guest house, è ora completamente distrutta, Antigua è stata solo sfiorata dagli uragani tanto da riuscire a dare facilmente rifugio anche alla popolazione dell’isola gemella.
Un fatto non da poco per garantire la normale operatività delle strutture turistiche: ad Antigua sono infatti 3500 le stanze a disposizione (che a gennaio sono destinate a aumentare con l’apertura del 5 stelle resort Hodges Bay Club a nord dell’isola) e ben 365 le spiagge, dato quest’ultimo che contribuisce alla sua popolarità fra gli italiani tanto che è proprio la Penisola a rappresentare il secondo mercato più importante d’Europa per la destinazione dopo l’Uk. Come garantisce Cherrie Osborne, director of tourism Uk & Europe Antigua e Barbuda, in Italia per un apposito workshop. «Solo lo scorso anno abbiamo avuto un incremento del 10% di flussi turistici dall’Italia. Piacciono molto le coste ma anche gli sport acquatici e le strutture che proponiamo sono per lo più boutique hotel e adult only. Significa che il target principale è quello legato agli honeymooner. Vantiamo anche una comunità di italiani che risiedono sull’isola da anni, molti ristoranti dedicati alla cucina italiana e la presenza diffusa di personale che parla la lingua nelle strutture turistiche. Ci sono anche diverse Dmc specializzate sul vostro mercato. Per le lune di miele, solitamente gli italiani scelgono Antigua come estensione di un viaggio negli Usa, altrimenti dalla Penisola si arriva con volo da Malpensa (uno a settimana) o via Londra».
Al momento gli sforzi dell’Antigua&Barbuda tourism authority sono tutti concentrati sulla rassicurazione a clienti e operatori, anche se su questo fronte, Osborne è ottimista sugli operatori italiani: «Ho già incontrato una quarantina di t.o. che hanno capito bene la situazione e non hanno paura di mandare i loro clienti: conoscono bene la geografia dei Caraibi e non c’è stato bisogno di convincerli che ad Antigua siamo operativi. Lo step successivo saranno azioni di comarketing con Eden Viaggi ma non escludiamo di supportare anche le iniziative di t.o. più piccoli. Per ora stiamo condividendo foto e video (come quello postato in questo articolo n.d.r.) dell’isola realizzate pochi giorni dopo il passaggio degli uragani».
A sud di Antigua&Barbuda anche le Barbados con il loro Tourism Marketing Inc. desiderano comunicare che non hanno registrato danni a causa di Irma e Maria e che sull’isola le strutture alberghiere e le attività rimangono sicure, aperte e funzionanti.
A settembre, nel periodo in cui i cicloni si sono susseguiti sul centro America, Barbados ha ospitato anche due eventi di rilievo come il Beach & Wellness Festival e il Cycling Festival, durante i quali turisti e abitanti hanno potuto apprezzare due weekend dedicati a yoga, massaggi e percorsi in bicicletta lungo itinerari che hanno attraversato l’isola.
Per rinforzare la percezione di sicurezza sulla destinazione per la prima settimana di ottobre è previsto il lancio, a livello internazionale, di una nuova campagna che sottolineerà le esperienze più intense offerte ai viaggiatori: dalle spiagge di sabbia bianca alle cene con prodotti locali, per ricordare a tutti che Barbados è veramente “the place to be”.
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