by Redazione | 5 Agosto 2019 9:22
Previsioni in ribasso da qui a tre anni per il mercato incoming degli Usa. A lanciare l’allarme è stata la stessa U.S. Travel Association che stima una flessione a doppia cifra dei visitatori internazionali, ovvero l’11% entro il 2022.
Stime che confermano la perdita di quote mercato avvenuta nel triennio 2015-18 che ha visto gli Usa cedere l’11,7% nel mercato dei viaggiatori a lungo raggio. Quest’ultimo dato, per l’associazione, equivale alla perdita di oltre 14 milioni di viaggiatori, ovvero 59 miliardi di dollari in meno di spesa, e una contrazione di 120mila posti di lavoro.
Le prospettive di ulteriore decrescita per il 2022 dovrebbero, inoltre, pesare con un robusto meno 180 miliardi di dollari per quanto riguarda la spesa dei viaggiatori internazionali.
Per la U.S. Travel Association, alla base di questa costante flessione ci sono sicuramente le tensioni commerciali con Cina, Medio Oriente ed Europa, ma anche la crescita di nuove destinazioni emergenti e la costante del “dollaro forte” sul mercato delle valute.
Nonostante ciò, Tori Barnes, executive vicepresident dell’associazione ha chiesto esplicitamente una rinnovo del finanziamento dell’agenzia di promozione Brand Usa. «Approvare la nuova legge per rinnovare Brand Usa è la mossa più immediata che si possa compiere per iniziare a risolvere il problema e invertire la tendenza», ha detto Barnes al giornale specializzato Travel Weekly.
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