Gli Usa si confermano top destination per i viaggi d’affari italiani. È Uvet a “predire” il futuro del business travel con la pubblicazione della nuova Business Travel Survey che permette di costruire, appunto, un nuovo modello predittivo dei viaggi d’affari attraverso l’analisi dei big data.
Cresce il numero delle trasferte di lavoro e costantemente anche quello delle spese di viaggio. Considerando l’ultimo triennio 2014-2016, le trasferte sono aumentate di ben 23 punti percentuali, mentre le spese di 8 punti. Cala invece il costo medio per viaggio, confermando il trend in discesa anche nel secondo semestre del 2016.
Il risultato più rilevante,però, ha evidenziato come gli Stati Uniti, nel secondo trimestre del 2017, dovrebbero registrare un incremento di almeno il 16%. Attraverso una prima ricerca, frutto della collaborazione con uno spin off dell’Università degli Studi di Milano, specializzato nei big data analysis, si è potuto infatti osservare che l’andamento macroeconomico, negli Stati Uniti, anticipa di tre trimestri la variazione dei viaggi d’affari verso la destinazione.
«Siamo molto soddisfatti di aver avviato questo progetto – sottolinea Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet – Ci aiuterà ad anticipare i trend meglio di prima e a migliorare così allo stesso tempo i servizi che offriamo quotidianamente ai nostri clienti. Ho sempre creduto nella tecnologia e sono convinto che l’investimento nei big data analysis rappresenti uno stimolo per sviluppare e migliorare, tra gli altri, anche il nostro settore. Lo dico non soltanto a nostro beneficio, ma anche e soprattutto a beneficio del consumatore finale».
Aerei, prezzi in calo
Secono la survey di Uvet, nei primi mesi del 2017 i viaggi aerei registrano un incremento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2016. Considerando l’ultimo semestre dello scorso anno, inoltre, si è assistito a una diminuzione dell’8% del costo medio del biglietto aereo. Nei primi mesi del 2017, invece, il costo medio della trasferta aerea scende del 3% (a causa soprattutto della riduzione del costo delle trasferte nazionali) rispetto allo stesso periodo del 2016.
Le spese di viaggio nel secondo semestre del 2016, diminuiscono per il trasporto nazionale ed europeo, rispettivamente di 6 e di 1 punto percentuali, mentre aumentano (2%) per le trasferte intercontinentali.
Oltre un terzo del traffico intercontinentale vede come principale destinazione il Nord America. Scendono Medio Oriente, Sud America, Nord Africa e Oceania. A livello europeo, la principale destinazione è rimasta Parigi, con quasi il 12% del totale dei viaggi d’affari effettuati in Europa: in calo Londra, Francoforte e Madrid.
Nel segmento nazionale, Milano è la principale destinazione dei viaggiatori d’affari delle imprese prese a campione: quasi il 34% dei clienti ha favorito gli scali di Linate e Malpensa. Roma evidenzia un aumento di quasi un punto percentuale. Le altre destinazioni, invece, hanno registrato una lieve diminuzione della quota di mercato.
Alta Velocità al top
Nel secondo semestre 2016, l’andamento del numero di trasferte ferroviarie ha visto una crescita di 7 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Il costo medio del biglietto ferroviario è in calo, invece, di 4 punti percentuali. In ogni caso, l’analisi segnala la crescita del treno nel bt grazie all’alta velocità.
L’hôtellerie, infine, ha presentato nel 2016 un calo della spesa sul territorio nazionale con una quota quasi pari al 58 per cento del totale. Il segmento europeo, invece, ha visto un aumento della sua quota di mercato di 1 punto percentuale rispetto al 2015, mentre rimangono invariate le spese alberghiere intercontinentali.
Negli ultimi 12 mesi, la città in cui è più caro pernottare è stata Venezia. Al secondo posto troviamo Firenze che aumenta il costo rispetto al 2015. Milano, dopo l’effetto Expo 2015, registra un calo del 4% sul prezzo medio. Per Roma e Napoli il prezzo rimane invariato. Genova rimane la città più economica, pur registrando un aumento del prezzo medio di 5 euro.