Vacanze post Covid:
le linee guida dell’Europa
Prima di pensare al Recovery Fund finanziato dai bond europei che potrebbe dedicare un quinto delle risorse al turismo, c’è una stagione turistica da salvare che vale il 10% del Pil europeo. Così la commissione Ue mette a punto raccomandazioni e linee guida che fungano da coordinamento per i governi nazionali in vista dell’estate.
A partire dall’apertura delle frontiere che dovrà avvenire in modo coordinato, eliminando gradualmente anche le quarantene – monitorando la mappa dei contagi – per chi arriva da un altro Paese Ue a rischio epidemiologico simile e verso destinazioni in cui il sistema sanitario sarebbe in grado di affrontare un eventuale aumento di contagi. Questo anche per evitare corridoi turistici esclusivi tra Stati, che potrebbero penalizzare l’Italia.
Per far ripartire i viaggi, l’Europa propone un sito unico per il continente con informazioni in tempo reale su frontiere, contagi, strutture sanitarie delle località turistiche, disponibilità di posti letto in alberghi e di tavoli nei ristoranti, calcolo dei tempi di visita e di attesa di musei o siti archeologici.
L’Ue vorrebbe poi che le app di tracciamento nazionali montate sugli smartphone potessero “dialogare” tra loro e permettere ai turisti di utilizzarle su tutta l’area.
Bruxelles chiede che ristoranti e bar tengano i tavoli ad almeno due metri di distanza e che non ci siano code al bancone e al buffet.
Gli albergatori sono invece chiamati a rimanere in contatto con gli ospiti post partenza per poter segnalare loro eventuali contagi nelle strutture durante il soggiorno. Il personale deve essere formato per garantire igiene, distanziamento sociale, gestione degli spazi.
Sulla spiaggia, ombrelloni e sdraio vanno posizionati almeno a due metri di distanza, escluso che per le persone dello stesso nucleo familiare.
Tutte le strutture ricettive sono tenute a sanificazioni regolari, anche degli impianti di ventilazione.
Al trasporto aereo si chiede di utilizzare gli stessi filtri per l’aria degli ospedali. Per il settore dei trasporti, mascherine obbligatorie per personale e passeggeri. Al trasporto pubblico urbano arriva la richiesta dall’Unione Europea di aumentare la frequenza dei mezzi per evitare l’affollamento e di prevedere l’uso di sticker per il distanziamento tra utenti. Inoltre, l’apertura automatica delle porte permetterebbe di non premere il bottone della fermata.
Per la share mobility serve la disinfezione regolare di auto, scooter, bici e monopattini.
Ultimo tema è quello dei rimborsi. La commissione guidata da Ursula von der Leyen chiede ai governi – per evitare crisi di liquidità e fallimenti – di affiancare al rimborso dei viaggi cancellati a causa del Covid anche la possibilità di offrire voucher per riprogrammare la vacanza più in là nel tempo.
Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali
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