Valencia post alluvione: hotel ancora semi vuoti

by Carla Villani | 25 Novembre 2024 12:17

Dalla Valencia città turistica arrivano i primi bilanci dopo la disastrosa alluvione causata dalla tempesta Dana[1], che ha coperto la città e le zone limitrofe di acqua e fango a fine ottobre.

Già nei primi giorni dopo il disastro, il settore turistico si era messo in moto per tornare al più presto operativo anche se il presidente dell’Associazione valenciana delle agenzie di viaggi (Aevav), Miguel Jiménez, aveva raccontato al quotidiano spagnolo Hosteltur che la situazione nelle agenzie era tragica, molti uffici erano sommersi dall’acqua che aveva distrutto documenti, computer e altri strumenti di lavoro.

Jiménez aveva subito messo in chiaro che l’impatto economico di quanto accaduto “sarebbe stato brutale” e che i tempi della ripresa sarebbero stati lunghi. «Ci vorranno dai cinque ai sei mesi almeno per recuperare la normalità», ha raccontato alla testata iberica.

Ora, passato quasi un mese dall’alluvione, quella che è la terza città più visitata della Spagna, sta facendo i primi veri conti con le conseguenze del disastro segnando un tasso di occupazione alberghiera sceso al 40%. Anche peggio va nel settore ristorazione, che ha registrato un calo del fatturato del 75%.

A complicare la ripresa già non facile, anche i media internazionali che hanno diffuso per giorni immagini di strade devastate da Dana con montagne di auto distrutte dalle inondazioni e migliaia di persone impegnate a rimuovere il fango, frenando chi avesse già programmato un viaggio nella città o ne stesse per programmare uno.

La stampa britannica, come riporta Preferente, ha addirittura messo in guardia per giorni i turisti inglesi sottolineando che chi era diretto a Valencia dopo l’alluvione non avrebbero ricevuto rimborsi se la vacanza fosse stata rovinata dalla situazione di emergenza della città – ovvero meglio non andare – a meno che il ministero degli Affari Esteri non sconsigliasse ufficialmente i viaggi nella zona.

La Germania, invece, ha avvisato i propri cittadini dei rischi legati alla visita della zona definendo il viaggio “non necessario”. Inoltre, comprensibilmente, molti viaggiatori hanno manifestato dubbi etici nel visitare una zona ancora nel pieno dei lavori di recupero poiché si sentirebbero di intralciare e di essere fuori posto.

Invece, proprio per aiutare la ripresa di tutta la comunità valenciana, il turismo ha un ruolo chiave anche per le zone più danneggiate e non visitabili che trarrebbero comunque beneficio indiretto da un afflusso di turisti nel centro della città, dove l’alluvione ha fatto danni molto contenuti, e la sfida che aspetta tutta la destinazione ora è quella di ribaltare le attuali percezioni negative e dimostrare che, nonostante la catastrofe, rimane comunque una destinazione attraente per i viaggiatori.

Endnotes:
  1. tempesta Dana: https://www.lagenziadiviaggimag.it/alluvione-in-spagna-voli-dirottati-e-treni-in-tilt-a-valencia/

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