Valtur raccontata da Fiorello&Co. nel docufilm “ViVi – La filosofia del sorriso”
Fiorello, Pintus, Peppe Quintale, Dario Bandiera: sono alcuni dei protagonisti di “ViVi – La filosofia del sorriso”, docufilm sulla storia di Valtur con la regia di Pasquale Falcone, proiettato nei cinema il 15, 16 e 17 novembre.
Filmati di repertorio si accompagneranno alle sigle storiche dei villaggi per raccontare, attraverso l’energia degli animatori di un tempo, quel modo tutto italiano di fare vacanza.
Prodotto da Pragma Film in collaborazione con Nicolaus, oggi proprietario del brand Valtur, la pellicola ripercorrerà cinquant’anni di storia e migliaia di chilometri, dal nord al sud Italia.
L’idea di questo docufilm, racconta il regista e autore, è nata leggendo un articolo che elogiava il duetto Amadeus-Fiorello a Festival di Sanremo. «Avevano vinto, in termini di ascolti, portando in prima serata la semplicità degli sketch tipici del villaggio vacanze – afferma – Così abbiamo deciso di raccontare il mondo degli animatori turistici, di persone che hanno ottenuto un grande successo a livello artistico e imprenditoriale».
«Ora – prosegue Falcone – anche la storia delle vacanze Italiane e, soprattutto, del modo innovativo di fare intrattenimento all’interno dei villaggi, ha il proprio documentario celebrativo: una raccolta di vita, gesta e musica in novanta minuti vibranti di passione, emozioni, testimonianze e ricordi».
Soddisfatto Roberto Pagliara, amministratore delegato di Nicolaus: «Siamo molto contenti di aver contribuito alla realizzazione di questo docufilm che ricostruisce anche un pezzo di storia di Valtur, brand strettamente legato alla storia del turismo del nostro Paese. La visione, che lo portò a rivoluzionare il mondo delle vacanze in Italia, inaugurò un nuovo modo di far stare bene le persone creando un tempo di qualità. Per la nuova Valtur siamo ripartiti proprio dalla qualità del tempo dei nostri ospiti, pensando a un format di soggiorno esperienziale in cui il villaggio e le attività si modellano sulle loro esigenze».