È sempre più concreta l’ipotesi di un decreto per lo slittamento della vendita di Alitalia a fine settembre. E se al Mise non confermano né smentiscono i media nazionali danno per certa una ricognizione del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, per verificare tra i vertici del Movimento 5 Stelle e Lega, candidati per la designazione del nuovo governo, l’opportunità di questo passo.
La proroga verrebbe avvalorata anche dal fatto che siamo alla vigilia dell’alta stagione. Quella summer durante che vedrebbe Alitalia migliorare le sue perfomance, anche grazie ai nuovi collegamenti internazionali, tra cui il diretto Roma-Johannesburg inaugurato domenica sera.
Di recente, alla Global Travel Partner Conference con i top operator internazionali, il commissario Luigi Gubitosi ha confermato un significativo incremento dei ricavi (+4%) dopo anni di negatività e il chief commercial officer Fabio Lazzerini, dopo aver evidenziato che negli ultimi tre mesi il vettore ha fatto segnare un +6,4% nelle prenotazioni, ha enfatizzato l’offensiva operativa con rotte internazionali ad alta potenzialità di traffico sia leisure che business, come i nuovi voli su Delhi, le Maldive per il Sudafrica e il futuro Roma-Mauritius.
In altre parole la mossa dell’attuale governo, in carica per l’ordinaria amministrazione, sarebbe quella di avere l’avallo delle forze politiche risultate vincenti alle recenti elezioni, per uno slittamento della vendita in autunno a condizioni ancor più favorevoli, perché con un’estate gestita al meglio verrebbero ottimizzati i numeri della compagnia.
Lo stretto riserbo manifestato in queste ore dal Mise potrebbe essere motivato proprio dalla volontà di sondare le intenzioni dei futuri protagonisti dell’esecutivo e avere da loro un “indiretto via libera” alla proroga entro cui procedere alla vendita. Da aggiungere che, stando alle dichiarazione pre-elettorali, sia i pentastellati che i leghisti sarebbero contrari a svendere il vettore, ipotizzando magari nuove cordate italiane.
Nel frattempo, i commissari hanno inviato ai sindacati la lettera che comunica l’avvio delle procedure per la nuova fase di cassa integrazione (prevista per maggio) che vede coinvolti 450 addetti, di cui 90 piloti-comandanti e 350 assistenti di volo con ulteriori tagli al personale di terra che coinvolgeranno almeno 1.200 dipendenti.