Vendita Alitalia e decollo newco: il piano del governo
Una compagnia aerea nazionale è strategica per la ripresa del settore e del Paese nel post Covid. È questo il cardine su cui poggia l’intera proposta che il governo Draghi farà all’Antitrust Ue per sostenere il progetto Alitalia in sede europea e chiudere il lunghissimo iter iniziato ormai quasi 4 anni fa con Etihad che decise di sfilarsi dalla compagni italiana.
Il dossier Alitalia ora è passato infatti nelle mani del premier, Mario Draghi, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, in seguito al vertice interministeriale di venerdì scorso tra ministero dello Sviluppo Economico, dell’Economia e dei Trasporti. Proprio Draghi, insieme al sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli, avrebbe discusso il tema nelle scorse ore assieme ai ministri dei tre dicasteri Daniele Franco, Enrico Giovannini e Giancarlo Giorgetti.
Lo schema che il governo porterà avanti dovrebbe essere similare a quello anticipato negli scorsi giorni: la vendita diretta della parte aviation di Alitalia a Italia Trasporto Aereo – con il decollo di quest’ultima prima dell’estate – e un accordo commerciale tra Alitalia e la newco per l’affidamento dei rami handling e manutenzione a Ita. In questo modo il commissario Giuseppe Leogrande avrà il tempo per preparare i tre bandi di vendita per handling, manutenzione e programma MilleMiglia.
Sul fronte Ita, invece, il presidente Francesco Caio e il ceo Fabio Lazzerini, stanno lavorando a una nuova versione del piano industriale che prevede una flotta iniziale di 43 aerei e non oltre 4.500 dipendenti: una ulteriore riduzione rispetto al piano di dicembre 2020 che preveda una compagnia da 52 aerei e quasi 5.500 dipendenti.
Il prossimo appuntamento dovrebbe essere una videoconferenza prevista in questa settimana con la commissaria alla Concorrenza Ue, Margrethe Vestager, quando il governo sosterrà la discontinuità di questa operazione rispetto alla vecchia Alitalia, ma resterà fermo sulla necessità di operare un iter semplificato e rapido per gestire la transizione in questa fase di emergenza del trasporto aereo globale.
Se l’Europa dovrebbe bocciare il piano del governo italiano si aprirebbero le porte di un’ulteriore crisi con l’Italia obbligata a mettere all’asta tutti i “gioielli” della compagnia aerea.