Sarebbero gli slot di lungo raggio di Lufthansa l’ostacolo più insidioso da superare per avere l’ok definitivo della Ita Lufthansa. È quanto rivelato dal Il Sole 24 Ore, che riporta indiscrezioni da fonti vicine agli uffici della Concorrenza di Bruxelles. Di fatto la Ue chiede al vettore tedesco una cessione di slot su tratte verso il Nord America e l’Asia, vale a dire quei collegamenti che a oggi risultano tra i più redditizi per Lufthansa, che non ha alcuna intenzione di rinunciarvi, almeno non nei termini richiesti dalla Commissione.
I voli Lh da Monaco e Francoforte verso le principali destinazioni in Cina, Giappone, Canada, Usa e Messico, infatti, rappresentano una quota-mercato assai preziosa, con alti indici di load-factor e certamente i vertici del vettore tedesco intendono trattare su questa cessione, da cui dipenderebbe l’approvazione di Bruxelles all’acquisizione del 41% di Ita da parte di Lufthansa, dietro il versamento di 325 milioni di euro.
Nei giorni scorsi era stato ufficializzato il rallentamento della procedura di notifica, confermato dallo stesso direttore generale di Ita, Andrea Benassi che aveva ammesso un ritardo nell’inoltro della notifica a causa delle tante e circostanziate domande che Bruxelles aveva rivolto ai referenti di Lufthansa e del Mef, imponendo così la preparazione di una documentazione ben più corposa di quella che ci si poteva aspettare. Calendario alla mano, infatti, con l’invio della notifica previsto per fine novembre, l’ok di Bruxelles non potrebbe arrivare prima dell’inizio del prossimo anno.
Ma non è detto che l’intera operazione subisca un ulteriore slittamento fino alla primavera del 2024. In tal caso allora la situazione di Ita si farebbe davvero difficile, visto che nonostante il fatturato 2023 si chiuderà a 2,5 miliardi di euro, come dichiarato da Benassi al convegno di Assaeroporti di pochi giorni fa, è indubbio che la liquidità del vettore potrebbe entrare in sofferenza nei mesi di gennaio e febbraio, solitamente deboli in termini di vendite biglietti rispetto ad altri periodi dell’anno.
Con l’indiscrezione sulle reali condizioni poste dalla Ue, c’è chi ipotizza una forte azione di pressing lobbistico da parte di Air France-Klm, ovviamente interessata a ridimensionare la presenza operativa del vettore tedesco, che vanta una flotta di oltre 700 aeromobili e un network di collegamenti intercontinentali e internazionali molto competitivo e con l’ingresso nell’azionariato della sia pur dimensionata compagnia aerea italiana, accrescerebbe ulteriormente la sua già significativa presenza operativa.
Nel frattempo, è la stessa Lufthansa a pronunciarsi sulla vicenda. Lo fa nella relazione a corredo dei conti del terzo trimestre, ammettendo di attendere il via libera dell’Antitrust Ue per l’ingresso in in Ita non prima dell’inizio del 2024.