by Gabriele Simmini | 2 Novembre 2022 11:05
Ennesimo colpo di scena nella breve ma travagliata vita di Ita Airways – la compagnia nata dalle ceneri di Alitalia – con la fine del periodo di trattativa in esclusiva accordata a Certares previsto per la vendita del vettore. Il nuovo ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha infatti stabilito come lo scorso 31 ottobre si sia concluso ufficialmente il lasso di tempo utile per trattare in esclusiva la privatizzazione con il fondo Usa (che rappresenta anche le partnership commerciali di Air France e Delta, ndr).
“Cessano oggi gli obblighi di esclusiva concessi dal 31 agosto a Certares, Air France Klm e Delta – afferma in una nota il ministero dell’Economia e delle Finanze; azionista unico della newco – Proseguono le interlocuzioni per la definizione di un possibile accordo di cessione del controllo di Ita». Tornano in pista quindi l’offerta di Msc-Lufthansa, risultata perdente dalle valutazioni[1] fatte dal precedente governo Drgahi a fine agosto; ma anche il fondo Indigo Partners (che controlla varie compagnie aeree e tra queste Wizz Air) che aveva presentato una manifestazione d’interesse senza poi procedere all’offerta.
“Lufthansa resta interessata al mercato italiano. Stiamo monitorando l’ulteriore processo di vendita di Ita e rimaniamo interessati a una vera privatizzazione della compagnia aerea”, ha sottolineato un portavoce del Gruppo all’agenzia Adnkronos in seguito all’annuncio del Mef sulla fine degli obblighi con Certares. Il 31 agosto scorso, infatti, il governo Draghi aveva avviato le trattative in esclusiva con Certares per la vendita del 50% più un’azione di Ita; un scelta a sorpresa visto che fino a pochi giorni prima la cordata Msc-Lufthansa sembrava essere la favorita.
Certares, però, non molla la presa e starebbe continuando a lavorare per presentare un’offerta vincolante.Nei prossimi giorni , infatti, si dovrebbe riunire la terza sessione degli espeti che valuterà nuovamente conti, network e flotta della compagnia aerea tricolore. Air France-Klm, inoltre, ha annunciato che “prende atto della fine del periodo di esclusiva per l’acquisizione di Ita” e ora sta “riesaminando le sue opzioni riguardo al mercato aereo italiano mentre aspetta ulteriori informazioni dallo Stato italiano”.
Nel frattempo per l’8 novembre prossimo è in calendario l’assemblea dei soci di Ita che dovrebbe dare il via libera all’aumento di capitale da 400 milioni di euro. Si tratta della seconda tranche del finanziamento complessivo da 1,35 miliardi di euro già autorizzato dall’Ue e suddiviso in tre tranche: 700 milioni per il 2021, 400 per il 2022 e 250 per il 2023. Proprio il tema dei contin finanziari di Ita è decisivo per la futura vendita del vettore. Secondo La Repubblica, infatti, nelle casse di Ita a novembre sarebbero rimasti solo 200 milioni di euro: così il governo Meloni, oltre a dover stanziare ulteriori soldi per il vettore, ha necessità di “stanare” Air France e Delta sull’eventualità che i due Gruppi possano partecipare anche dal punto di vista azionario alla privatizzazione di Ita.
Finora, infatti, sia il Gruppo francese sia il colosso statunitense hanno solo paventato in un futuro non meglio definito un’eventuale ingresso azionario in Ita. Secondo voci vicine al Mef, invece, l’esecutivo vorrebbe strappare un impegno più sostanzioso ai due vettori. In caso contrario, il duo Msc-Lufthansa (che prevedeva l’acquisto dell’80% delle quote) tornerebbe ad essere il pretendente numero uno.
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