Veneto, spiagge distrutte da Ciaran: «Servono aiuti»
Danni su danni, anche sui litorali più frequentati dai turisti. È il lascito della tempesta Ciaran che ha sferzato, non solo la Toscana (dove è stato dichiarato lo stato d’emergenza e sono stati stanziati dal governo 5 milioni di euro), ma anche la regione Veneto.
“In molti comuni le spiagge non esistono più”, inizia così l’articolo del Corriere del Veneto che ricapitola i disastri sulle coste. Se Chioggia “piange” l’Isola Verde, dove la sabbia è stata inghiottita da una mareggiata, la celebre Jesolo (in foto) – dove le raffiche di vento hanno raggiunto picchi di 80 km/h – si ritrova con passeggiate distrutte e chioschi scoperchiati. Intanto, Bibione attende che l’acqua si ritiri per verificare con più precisione i danni; mentre Venezia, “salvata” dal Mose, perde la sua barriera naturale, Pellestrina.
In sopralluogo nei luoghi del disastro Flavio Maurutto, sindaco di San Michele al Tagliamento, con il primo cittadino di Venezia, Luigi Brugnaro. «La spiaggia di Bibione è ancora sommersa — ha raccontato — Varie strutture degli stabilimenti balneari sono state sommerse e sostenere i costi per il ripascimento sarà un problema. È ancora presto per la stima dei danni, si cominceranno a vedere non appena l’acqua sarà defluita. Avremo bisogno di un aiuto economico dalla Regione o dal governo».
A chiedere aiuto anche il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao: «Isola Verde (che ha perso 15mila metri cubi di sabbia, ndr) necessita di interventi importanti. Ora andrebbe fatto subito un primo ripascimento, a cui dovrebbe seguirne un altro prima dell’inizio della stagione, tra fine aprile e metà maggio. Secondo il presidente di Gebis Chioggia Spiagge, Gianni Boscolo Moretto, «già possiamo parlare di almeno 300mila euro di danni alle strutture private e di qualche milione di euro necessari per il ripascimento».