Il Comune di Venezia vuole aumentare di 2,5 euro a passeggero la tassa d’imbarco aeroportuale dal Marco Polo a partire dal 2023. L’addizionale sul biglietto aereo la pagherà chiunque parta dallo scalo veneto, anche i residenti. L’intenzione dell’amministrazione è varare il nuovo contributo a partire dall’1 aprile 2023. A riscuoterlo sarà la società di gestione dello scalo Save. Netta opposizione alla proposta proviene da Confturismo-Veneto con il presidente Marco Michielli che esprime estrema preoccupazione: «Pur essendo stata presentata come un’iniziativa temporanea, sappiamo bene che in Italia non c’è nulla di più definitivo del provvisorio».
Confturismo Veneto, che rappresenta circa 17mila imprese del settore tra alberghi, agenzie di viaggio, stabilimenti balneari, campeggi e villaggi turistici, e pubblici esercizi boccia così quella che viene considerata un ulteriore ostacolo alla difficile ripresa del settore.
«Mentre sulla tassa d’ingresso per i pendolari che arrivano a Venezia non abbiamo posto obiezioni – precisa Michielli – questo ulteriore balzello andrebbe a colpire prima di tutto i veneti che l’aereo lo usano per lavoro senza neanche affacciarsi alla città storica. Inoltre, i turisti paganti, questi sì diretti a Venezia centro storico, si troverebbero a sostenere una tripla tassazione: imbarco, ingresso in città e tassa di soggiorno».
«Comprendo le difficoltà del Comune di fronte all’aumento corposo delle bollette – conclude Michielli – ma penso che molte altre amministrazioni locali stiano vivendo un’analoga situazione, ma lo scalo veneziano, che mi risulti, sarebbe l’unico ad applicare il surplus di due euro e mezzo a passeggero: si troverebbe ad adottare l’iniziativa in piena solitudine, e non mi sembra una bella immagine».
Nei primi dieci mesi del 2022, da gennaio ad ottobre, lo scalo di Venezia ha fatto registrare un movimento complessivo di oltre 8 milioni di passeggeri, con un costante recupero rispetto ai dati del 2019 ultimo anno prima della pandemia.