by Fabrizio Condò | 13 Settembre 2023 10:45
Venezia ticket, ultimo atto con bagarre. Il Consiglio comunale della Serenissima ha dato il via libera definitivo alla delibera di Giunta, dicendo sì al biglietto d’ingresso da 5 euro[1] a partire dalla primavera 2024. Approvato, dunque, il regolamento – già pronto lo scorso anno, ma richiamato nelle commissioni per emendamenti arrivato in Consiglio con 24 voti a favore, 12 contrari, zero astenuti e non sono mancati momenti di tensione in una seduta durata oltre 5 ore. Forte il dissenso espresso da consiglieri di minoranza, cittadini e alcuni comitati, che hanno criticato duramente il sindaco Luigi Brugnaro.
Una cosa è certa: il percorso annunciato – scaturito dalla legge di bilancio 2019, che aveva autorizzato il Comune a introdurre il ticket – che ha portato all’ingresso a pagamento per i turisti che entrano a Venezia, come forma di contrasto all’overtourism[2], è giunto a compimento.
L’iter? Bisogna registrarsi su una apposita piattaforma online che varrà come prenotazione del viaggio, anche se si tratta di un classico “mordi e fuggi”. Esenti, invece, gli ospiti che pernotteranno negli alberghi in città, con tassa di soggiorno pagata in hotel.
La fase sperimentale potrebbe partire da aprile-maggio 2024 e avrà come primo obiettivo i ponti primaverili e i weekend estivi, quando Venezia viene letteralmente presa d’assalto. Esclusi dal pagamento del balzello, ovviamente, i veneziani e quelle categorie – lavoratori, studenti, professionisti che esercitano in laguna – che ogni giorno devono attraversare il Ponte della Libertà. Niente biglietto, ma devono prenotarsi sul portale, anche per i residenti in Veneto che non abitino nel capoluogo lagunare.
Nelle prossime settimane il Comune presenterà il portale in cui prenotare e, per le categorie previste, pagare. Con la procedura di registrazione si otterrà un Qr code, il vero lasciapassare della visita, che dovrà essere esibito durante i controlli. Chi ne verrà trovato sprovvisto potrà andare incontro a multe salate, dai 50 euro in su.
Il ticket, almeno nella prima fase, secondo i conti del Comune, non dovrebbe portare utili alle casse del Municipio. Anzi, gli introiti potrebbe essere inferiori alle spese. Uno dei punti sui quali più batte il partito del dissenso è che il provvedimento non fissa alcun numero limite di accesso a Venezia. Ora si vedrà se questa mossa convincerà i vertici dell’Unesco, riuniti a Riyadh, a non mettere ai voti lo scivolamento di Venezia nella black list dei siti mondiali a rischio[3]. Una battaglia contro il tempo per evitare “l’ultimo gemito della Laguna”.
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