by Giuseppe Rinaldi | 15 Settembre 2023 8:17
La black list è stata scongiurata. “Venezia è salva, non è a rischio, non è in pericolo”: potrebbe essere la strofa di una nuova canzone sulla città lagunare, dopo che negli anni tanti famosi cantautori italiani, e non solo, si sono cimentati con versi e note sulla bellezza della Serenissima, da Battiato a Guccini, da De Gregori a Fossati.
Ieri a suonare uno spartito di giubilo sono stati all’unisono i cittadini veneziani, ministri, politici, dopo che si è diffusa la notizia che la città di Venezia non sarà iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale in pericolo. Una decisione non scontata e adottata all’unanimità dal Comitato del Patrimonio Mondiale (dove siedono gli Stati membri del World Heritage Centre, ramo dell’Unesco) riunito a Riyadh, contrariamente alle raccomandazioni inviate degli esperti[1] dell’organizzazione delle Nazioni Unite.
Il primo a festeggiare è stato il sindaco Luigi Brugnaro: «Grande vittoria all’Unesco. Il mondo ha capito tutto il lavoro che abbiamo fatto per difendere la nostra Città».
A fine luglio l’agenzia Onu aveva raccomandato che Venezia, minacciata dall’overtourism e dal riscaldamento globale, fosse classificata come “in pericolo” a causa delle misure “insufficienti” adottate in Italia, dal governo e dalle autorità locali, per combattere il suo deterioramento. Tesi rimandata più volte al mittente dallo stesso Brugnaro[2], parlando di «prescrizioni perentorie» alle quali Venezia aveva adempiuto, con riferimento «al Mose, che doveva essere messo in attività, allo spostamento delle navi[3] e un minimo di programmazione del turismo», per la quale l’amministrazione veneziana ha deciso di intervenire prevedendo un ticket di 5 euro per l’ingresso in città per i turisti[4].
Un mese e mezzo dopo il cambio di rotta. La raccomandazione del World Heritage Centre per la seconda volta è stata respinta. La stessa proposta era infatti già stata avanzata nel 2021, ma la decisione era stata la stessa di oggi.
«Una grande vittoria dell’Italia e del buonsenso» ha esultato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, spiegando che ministero e città proseguiranno insieme «il complesso percorso di salvaguardia e valorizzazione di un simbolo dell’Italia che è patrimonio dell’umanità». Un percorso auspicato anche dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, per la quale la decisione – frutto di «un gioco di squadra» – non deve «assolutamente diminuire gli sforzi per proteggere» la città, con l’impegno a continuare «a lavorare per promuovere un turismo sempre più accessibile e sostenibile». Plausi sono arrivati anche dal titolare della Farnesina, Antonio Tajani, e dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che hanno evidenziato il ruolo del governo e il «successo internazionale» per la città lagunare.
Per il governatore veneto, Luca Zaia, «quello dell’Unesco è un riconoscimento che non è mai stato messo in discussione, nella nostra mente e nel nostro cuore. Venezia è Patrimonio dell’Umanità, lo è da sempre, e tutti insieme cercheremo di preservare e salvaguardare il futuro della Serenissima».
Venezia continuerà dunque a far parte del Patrimonio universale dell’Unesco, come lo è da 36 anni, dal 1987, «per le sue condizioni eccezionali, uniche al mondo» che ne fanno «al tempo stesso tra le città più visitate e più fragili del pianeta». Firmato: World Heritage Centre.
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