by Claudia Ceci | 14 Luglio 2021 10:20
Via le grandi navi da San Marco e dal canale della Giudecca dal 1° agosto. Lo stabilisce il decreto legge che il consiglio dei ministri ha approvato la sera del 13 luglio: il testo mette il veto alla navigazione a Venezia e nelle vie marittime definite di interesse culturale. Niente più transito, dunque, e risarcimenti previsti per le aziende che saranno danneggiate da questa decisione (con un fondo che garantisca un contributo ai lavoratori e alle imprese dell’indotto). Il decreto entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
A partire dal 1° agosto, le navi da crociera potranno attraccare provvisoriamente a Marghera.
Il divieto di navigazione nella laguna – bacino di San Marco, canale di San Marco e canale della Giudecca – scatta per le navi che abbiano più di 25.000 tonnellate di stazza lorda; oppure più di 180 metri di lunghezza; o più di 35 metri di altezza; o ancora una produzione superiore allo 0,1% di zolfo.
Le altre imbarcazioni potranno continuare ad attraccare, ma parliamo di navi da crociera con una capacità di circa 200 passeggeri.
La presidenza del consiglio, in una nota al termine del cdm sul decreto grandi navi, ha spiegato che la decisione presa “costituisce un importante passaggio per la tutela del sistema lagunare veneziano. Queste norme intervengono nell’immediato con le cautele e i ristori necessari per mitigare l’impatto occupazionale sul settore e si affiancano al concorso di idee, il cui bando è già stato pubblicato[1], per la futura realizzazione e gestione di punti attracco fuori dalle aree protette della laguna con l’obiettivo di rendere compatibile l’attività croceristica con la salvaguardia paesaggistica e ambientale. Al tempo stesso si concluderanno i lavori di completamento del Mose e si realizzerà in tempi brevi l’autorità della laguna con la rinascita del magistrato alle acque”.
Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini aggiunge che «sono stati decisi investimenti per 157 milioni per realizzare approdi temporanei all’interno dell’area di Marghera. Un passo indispensabile per tutelare l’integrità ambientale, paesaggistica, artistica e culturale di Venezia, dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. La disposizione specifica per Venezia si inserisce all’interno di un provvedimento che salvaguarda tutte le vie d’acqua dichiarate monumento nazionale. Siamo convinti che la difesa di Venezia e della sua laguna, unita a consistenti investimenti per il suo futuro economico e sociale, sia una ricchezza per tutto il Paese. Il concorso di idee pubblicato il 29 giugno scorso dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale consentirà di individuare la migliore soluzione strutturale per approdi fuori laguna, in grado di contemperare le esigenze di tutela del patrimonio e lo sviluppo economico e sociale dell’intera area. Dal prossimo anno, verranno realizzati i primi approdi a Marghera».
Giovannini sottolinea come gli interventi di questo governo a tutela e sviluppo di Venezia siano «a tutto campo. Ricordo le risorse messe a disposizione per il completamento del Mose e per le opere paesaggistiche collegate e i progetti per l’area di Venezia previsti nel Pnrr, tra cui gli interventi per aumentare la capacità portuale e la resilienza delle infrastrutture ai cambiamenti climatici. A tal fine vengono destinati 80 milioni di euro cui si aggiungono 90 milioni per l’elettrificazione delle banchine. Inoltre, nell’ambito di una convenzione con la Regione riservata al trasporto pubblico locale marittimo e lagunare, sono stati stanziati oltre 131 milioni per all’acquisto di 62 unità navali e il refitting di 37 navi traghetto e motobattelli oltre all’acquisto e alla ristrutturazione di pontoni mobili galleggianti. Infine, il governo sta procedendo per definire il collegamento ferroviario di Venezia con l’aeroporto internazionale Marco Polo».
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