Venezia non lascia e raddoppia. Il contributo d’accesso alla Serenissima, 5 euro nella fase sperimentale del 2024, sale a 10 (il tetto massimo stabilito dalla legge) nel 2025 e diventano 54 i giorni a pagamento rispetto ai 29 di prima, oltre ai venerdì nei weekend più “caldi”, i ponti festivi, i giorni del Salone Nautico e della festa del Redentore. E chi prenota spende meno o non paga.
L’imprimatur è arrivato dalla giunta comunale di Venezia, che oggi ha approvato la delibera con cui conferma il ticket anti-overtourism: si parte il 18 aprile e si chiude il 4 maggio 2025.
Nessun passo indietro, dunque, nonostante le polemiche: Venezia non arretra e prosegue la sua battaglia contro il sovraffollamento. Chi prenota quattro giorni prima dell’arrivo contribuirà con i 5 euro già dovuti quest’anno, mentre restano esenti i veneti, in caso di preavviso, pendolari, lavoratori, studenti, atleti, chi va a a trovare gli ammalati e, naturalmente, i residenti.
Ancora escluse le isole e chi si mette in viaggio per raggiungerle. Il contributo vale invece nei sestieri e per la Giudecca. Non pagherà nulla chi va in albergo, perché versa la tassa di soggiorno. Previsti controlli più stretti per sanzionare chi evade le regole.
Non c’erano motivi per annullare il provvedimento, spiega il sindaco Luigi Brugnaro, anzi: «La sperimentazione di quest’anno si è dimostrata utile per allentare la morsa dei giornalieri nei cosiddetti giorni da bollino “nero” o “rosso”. Un modus operandi in una città che resta aperta e ci permette di contare non in modo empirico, con telecamere e segnali telefonici, quanti effettivamente vengono in città, e in futuro con dati sempre più stringenti poter gestire la vivibilità per i residenti e chi viene in visita».
«Venezia è bella, è richiesta – prosegue Brugnaro – vogliamo che resti tale ma che sia vivibile per i residenti e godibile per chi viene da fuori. Vogliamo disincentivare il turismo mordi e fuggi – questo significa overtourism – spingendo chi viene in giornata a scegliere date meno “calde”. I costi dell’operazione 2024, sono stati di circa 3 milioni, quindi superiori all’introito di 2,2 milioni di euro, il che conferma che non ci interessa fare cassa ma rendere vivibile e rispettabile la città».