by Fabrizio Condò | 24 Ottobre 2024 17:17
Venezia non lascia e raddoppia. Il contributo d’accesso alla Serenissima[1], 5 euro nella fase sperimentale del 2024, sale a 10 (il tetto massimo stabilito dalla legge) nel 2025 e diventano 54 i giorni a pagamento rispetto ai 29 di prima, oltre ai venerdì nei weekend più “caldi”, i ponti festivi, i giorni del Salone Nautico e della festa del Redentore. E chi prenota spende meno o non paga.
L’imprimatur è arrivato dalla giunta comunale di Venezia, che oggi ha approvato la delibera con cui conferma il ticket anti-overtourism: si parte il 18 aprile e si chiude il 4 maggio 2025.
Nessun passo indietro, dunque, nonostante le polemiche: Venezia non arretra e prosegue la sua battaglia contro il sovraffollamento. Chi prenota quattro giorni prima dell’arrivo contribuirà con i 5 euro già dovuti quest’anno, mentre restano esenti i veneti, in caso di preavviso, pendolari, lavoratori, studenti, atleti, chi va a a trovare gli ammalati e, naturalmente, i residenti.
Ancora escluse le isole e chi si mette in viaggio per raggiungerle. Il contributo vale invece nei sestieri e per la Giudecca. Non pagherà nulla chi va in albergo, perché versa la tassa di soggiorno[2]. Previsti controlli più stretti per sanzionare chi evade le regole.
Non c’erano motivi per annullare il provvedimento, spiega il sindaco Luigi Brugnaro, anzi: «La sperimentazione di quest’anno si è dimostrata utile per allentare la morsa dei giornalieri nei cosiddetti giorni da bollino “nero” o “rosso”. Un modus operandi in una città che resta aperta e ci permette di contare non in modo empirico, con telecamere e segnali telefonici, quanti effettivamente vengono in città, e in futuro con dati sempre più stringenti poter gestire la vivibilità per i residenti e chi viene in visita».
«Venezia è bella, è richiesta – prosegue Brugnaro – vogliamo che resti tale ma che sia vivibile per i residenti e godibile per chi viene da fuori. Vogliamo disincentivare il turismo mordi e fuggi – questo significa overtourism – spingendo chi viene in giornata a scegliere date meno “calde”. I costi dell’operazione 2024, sono stati di circa 3 milioni, quindi superiori all’introito di 2,2 milioni di euro, il che conferma che non ci interessa fare cassa ma rendere vivibile e rispettabile la città».
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