Venezia Mestre, 28 luglio 2017. A 400 metri dalla stazione centrale (ma c’è anche un parcheggio privato con 30 posti auto) il primo AO Hotel and Hostel italiano sta per essere inaugurato ufficialmente, e l’americano Kevin, zaino in spalla per il suo viaggio on the road in Italia, sta già facendo il check-in. È in buona compagnia: tra sudamericani, tedeschi, una scolaresca asiatica, famiglie con bambini, una giapponese trentenne con borsa Louis Vuitton. L’hotel ha già venduto l’85% dei suoi quasi mille posti letto, a tre giorni dall’apertura.
Un successone per l’ostello della gioventù, di design italiano e nuovo anche nella concezione: far socializzare gli ospiti. Sedie e divanetti colorati accolgono i clienti già all’esterno della struttura, la prima in Italia della catena tedesca. «È anche la prima che apriamo con questo concept – spiega entusiasta l’amministratore delegato Oliver Winter – Non sarà un dormitorio, ma un luogo aperto 24h per diventare real short friends. Ecco perché abbiamo voluto la hall così grande. Ma puoi acquistare anche un solo posto letto risparmiando su tutto».
In jeans e camicia bianca, taglia il nastro in compagnia di autorità locali e dell’architetto Sandro Bisà, che sta curando anche l’edificio gemello. Pronto per fine 2018, aggiungerà 800 posti letto agli attuali 986 distribuiti in 309 camere, principalmente a uso famiglia, sempre con ampio bagno interno. I prezzi dipendono dall’assegnazione: puoi prenotare a 12 euro il posto letto oppure la camera (che va da un minimo di due a otto letti, il massimo anche per la camerata). Prezzo top della doppia: 140 euro.
Design, praticità, location facilmente raggiungibile, tariffe abbordabili. Queste le caratteristiche del nuovo hotel, spartano ma bello, che segna una tappa importante della strategia di espansione del Gruppo, nato nel 2000 e che conta oggi 33 strutture ricettive in 22 città europee tra Germania, Austria, Praga, Amsterdam e Copenhagen (ma il favorito resta l’A&O Hamburg City, 2mila posti letto).
In tutto sono stati 3,6 milioni i pernottamenti nel 2016 e quest’anno la catena è già a quota 3,2, con il profilo del cliente che diventa sempre più ibrido, perché oggi dorme all’Hilton, domani all’A&O, dopodomani in un Sofitel. Cresce enormemente la richiesta di ospitalità design a prezzo contenuto, così anche il segmento della famiglia, ma lo zoccolo duro è sempre quello di gruppi e scolaresche (sotto i 18 anni bambini e ragazzi non pagano).
Il pernottamento medio è di 2-3 notti anche per il cliente italiano (romani, milanesi e napoletani soprattutto), che ama in particolare le strutture di Monaco, Amsterdam e Berlino e preferisce la camera doppia con la colazione incluso. Però, a differenza degli stranieri, prenota con l’agenzia di viaggi piuttosto che via internet o direttamente sul sito www.aohostels.com (dove si possono trovare stanze scontate).
Tornando al debutto italiano, la scelta della città lagunare si deve a una politica di espansione della catena che, spiega Winter, «privilegia il potenziale di full tourist destination e corona l’amore personale per Venezia del mio socio. Con il nuovo AO Hotel Venezia Mestre puntiamo principalmente alle permanenze brevi, come gite scolastiche e soggiorni studio, e con circa 300mila pernottamenti l’anno, miriamo a uno sfruttamento massimo dell’80%. Per quest’anno ragioniamo su 50mila notti».
Ventisette milioni di euro il valore globale dell’investimento, per 18 mesi di lavoro con architetto e ditte italiane: «È più economico lavorare in loco, senza contare che la qualità è superiore – continua Winter – Lo stile qui è diverso da tutti gli altri ostelli della catena: c’è più design perché in Italia amate il bello».
La struttura di 9 piani riflette il nuovo look del Gruppo: moderno, minimale, ma allo stesso tempo moderno e di qualità, anche in termini di sostenibilità ed efficienza energetica. Ovunque all’interno è possibile connettersi a una rete wifi ad alta velocità, e le camere sono provviste di supporti per tablet e porte Usb. E le serrature delle camere, che funzionano con carte magnetiche codificate, sono già predisposte alla futura evoluzione alberghiera, con l’apertura delle porte via smartphone.
Elementi di design che richiamano il tipico décor di Venezia, soprattutto con vetro di Murano, si rincorrono: nella facciata, nella reception, nel bar, nella sala colazione (per 300 ospiti, disponibile anche per eventi) e nelle singole camere. Dove, per una maggiore privacy, i singoli letti a castello delle camere ad uso famiglia integrano luci di lettura a led, supporti per tablet e porte Usb. L’accordo, poi, con una ditta locale permette di noleggiare biciclette, ma il futuro sta nel treno-navetta da Mestre a Venezia, con binario dedicato, un progetto di sistema alternativo al trasporto pubblico per i turisti, allo studio tra Comune e Rfi per non ingolfare il già delicato sistema di trasporto utilizzato anche dai residenti.
Infine, l’operazione Italia di AO Hotels and Hostels non finisce qui: «Al momento stiamo lavorando ad altri progetti su Milano, Firenze, Roma, Bologna, Genova e Siena», conclude Winter.