La crisi di governo non dovrebbe dare alcun intralcio all’arrivo del decreto Ristori 5, la prima misura di sostegno all’economia e alle categorie colpite dal Covid-19 del nuovo anno, il nono dall’entrata in vigore del Cura Italia a marzo 2019.
Secondo La Repubblica, ora c’è il via libera politico, sia del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che della maggioranza e, dopo la chiusura della partita Recovery Plan (al turismo e alla cultura sono stati destinati 8 miliardi di euro), il decreto Ristori 5 – ribattezzato “salva imprese” – sarà l’immediata scadenza del governo, attesissima anche dalle agenzie di viaggi e dai tour operatori di nuova costituzione, quelli nati tra il 2019 e il 2020, attualmente ancora privi di vere e proprie azioni di supporto ad hoc.
Lo schema del dl, si legge sul quotidiano nazionale, prevede la richiesta di nuovi fondi per allargare il deficit, attualmente previsto dal governo al 7% del Pil di 1,5 punti: in pratica, un incremento di circa 24 miliardi che potrebbe salire fino a 30 miliardi.
Con l’ok del Parlamento, le intenzioni del governo – che presenterà quindi il nuovo provvedimento – sono quelle di chiudere quest’anno drammatico con una misura definitiva che potrebbe assumere la forma di una detrazione fiscale speciale e non ricalcare il tradizionale processo del fondo perduto. Il sostegno potrebbe essere generale e andare a tutti coloro che hanno avuto perdite di fatturato nei primi sei mesi dello scorso anno.
Con il decreto Ristori 5, inoltre, arriverebbe il nuovo bonus da 1.000 euro per autonomi e partite Iva. Il bonus spetterebbe ai titolari di partita Iva da almeno tre anni e ai lavoratori autonomi, con reddito annuo inferiore ai 50mila euro e che abbiano registrato nel 2020 un calo di almeno il 33% del fatturato a causa della pandemia e delle conseguenti restrizioni. L’effettiva erogazione della somma avrebbe una condizione: i soggetti beneficiari devono aver versato tutti i contributi Inps prima dell’emergenza.
Definito l’intervento sui vaccini che, come annunciato dal ministro Gualtieri in una intervista al Corriere della Sera, avranno a disposizione risorse di circa un miliardo e mezzo, dopo i 400 milioni stanziati dalla legge di Bilancio.
L’altra misura cruciale, poi, riguarda il rinnovo delle risorse per la cassa integrazione Covid. «Un tema di cui si parla pochissimo e che secondo me è la questione fondamentale è arrivare rapidamente a una riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive per il lavoro», ha detto il vicesegretario del Partito Democratico, Andrea Orlando, ospite di Agorà su Rai Tre.
«A marzo – ha spiegato – scade il blocco dei licenziamenti e se non diamo una mano alle persone che perderanno il lavoro ad avere strumenti per cercarne un altro e degli ammortizzatori sociali per coloro che non sono tutelati noi rischiamo di avere una crisi sociale gravissima».