Dai borghi alle attività outdoor, dai cammini al luxury decentrato: per crescere con il turismo internazionale i nuovi modelli dell’ospitalità italiana passano attraverso la valorizzazione delle eccellenze di tutti i nostri territori. Questo il messaggio forte lanciato nel primo di una serie di incontri promossi da Confindustria Alberghi in vista del G7 Turismo di Firenze (in programma dal 13 al 15 novembre), che si si è svolto a Roma a Palazzo Wedekind, alla presenza del ministro del Turismo Daniela Santanchè che ha ricordato come sia «importante spendere bene le risorse del Pnrr con il Mitur che ha da poco pubblicato il nuovo bando Fri.Tur per ottenere finanziamenti orientati a interventi di efficientamento energetico, sostenibilità, ammodernamento».
«Vogliamo vincere la sfida di riportare l’Italia al primo posto sul podio del turismo internazionale – ha detto il ministro – E migliorare i servizi, la qualità e la formazione dei lavoratori del comparto. Il mondo ha voglia d’Italia e delle sue bellezze, anche dei centri minori, fuori dai circuti turistici più famosi, come i tanti bellissimi borghi e i cammini della natura e della fede».
Non a caso tra le priorità del ministero c’è l’attenzione alla formazione per aumentare la professionalità dei lavoratori e l’occupabilità degli studenti. Attenzione anche allo sviluppo delle destinazioni interne nell’ottica della sostenibilità, in primis i borghi e poi i cammini.
Soddisfazione per la riuscita dell’evento espressa dalla presidente di Confindustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo, che ha sottolineato: «La nostra è un’industria dinamica che ha saputo resistere e rinnovarsi, con un ruolo sempre più trainante per l’economia del Paese. Come associazione il nostro compito è quello di accompagnare la crescita e il cambiamento a supporto degli operatori e delle politiche di settore. È un lavoro importante che dobbiamo fare insieme e che passa anche da momenti di confronto».
Nel confronto tra operatori e stakeholder del settore per tracciare le principali direttrici di sviluppo dell’industria alberghiera, il forum di Confindustria Alberghi ha messo in risalto spunti e contributi di riflessioni sul cambiamento che sta attraversando il mondo dell’ospitalità. Ed è emerso che il trend più vistoso, già presente prima del Covid ma letteralmente esploso dopo la pausa obbligata dalla pandemia, è certamente quello del segmento lusso che appare però con nuovi parametri rispetto al passato, dove le location di riferimento possono essere in luoghi decentrati, magari nell’entroterra del nostro Paese, tutto da scoprire.
Nello scenario generale, comunque, ci sono nuovi concept e nuovi prodotti che interessano tutti i segmenti della nostra offerta turistica, dall’ultralusso all’economy, per rispondere appieno alle esigenze dei nuovi turisti sempre più rivolti a esperienze “immersive” e alle attività in outdoor, alla scoperta dei territori. C’è una nuova generazione di viaggiatori attenti, curiosi e interessati che guardano con grande attenzione all’Italia non solo nelle grandi e tradizionali città d’arte, ma anche alle aree interne del Paese alla scoperta di nuove realtà e di nuovi modi di vivere la vacanza e il viaggio.
Il dialogo con il territorio, la valorizzazione delle comunità locali e dei prodotti tipici, sono opportunità di crescita e sviluppo per il turismo. E questa lettura è stata condivisa dai vari relatori: a partire da Fabio Galetto, sales leader (travel and automotive) Google, che ha illustrato una ricerca realizzata con Deloite dove, attraverso le principali piattaforme, sono stati analizzati i nuovi comportamenti dei turisti, in particolare quei target di nuove generazioni che vanno intercettati con estrema attenzione.
Secondo la ricerca Google aumenteranno i flussi in Europa, in Francia, in Spagna e in Italia. In calo gli arrivi dalla Russia ma in aumento quelli dai Paesi del Golfo, Emirati Arabi e Indonesia. Di fatto, poi, si è già animato il dibattito sull’intelligenza artificiale, già applicata ampiamente da alcuni competitor che, come ha sottolineato Galetto, «va applicata correttamente e considerata come un partner, anche con una gestione diversa delle forze di lavoro».
Una fotografia al 2040 dove si evince una forte evoluzione dei viaggiatori globali caratterizzati da una componente tecnologica fortemente impattata dall’Ai. Una sfida, ma anche un’opportunità per il patrimonio ricettivo italiano che con oltre 32mila esercizi alberghieri e più di un milione di camere è il più grande in Europa con il 17,5% dell’offerta.
Nelle due tavole rotonde dedicate al settore dell’hospitality, le varie aziende presenti hanno raccontato le strategie messe in atto per adeguare l’offerta e come viene interpretata quell’esperenzialità che il viaggiatore internazionale tanto ricerca. Tra i partecipanti Giorgio Boscolo di Boscolo Hospitality, Liliana Comitini di B&B Hotels, Angelica Corsini di Arsenale Group, Elisabetta Fabri di Starhotels, Marco Filippetti di Lindbergh Hotels, Marco Gilardi di Minor Hotel Group Europa e America.