Roma nel turismo (soprattutto nel segmento luxury) primeggia, ma potrebbe fare molto di più: è il responso della ricerca “Turismo a Roma e nel Lazio, rilevanza economica e convivenza sociale’” promossa da Unipol Lazio, curata da RuR – Rete urbana delle Rappresentanze presieduta da Giuseppe Roma, e presentata nella sede della Camera di Commercio della Capitale.
Uno studio che mette a nudo i valori e i deficit di Roma: basti pensare che tra il 2024 e il 2025 verranno rese disponibili 1.700 camere in hotel cinque stelle lusso per un valore operativo di 10mila euro al giorno. È questa la cifra dell’evoluzione ricettiva nella Capitale in vista del Giubileo indicata dall’amministratore delegato del Gruppo Una, Giorgio Marchegiani, nel corso della presentazione della ricerca.
Ma le potenzialità nel turismo della Capitale e della sua regione non sono ancora sfruttate appieno perché gli investimenti esistenti si concentrano solo al centro storico di Roma, mentre andrebbero valorizzate, anche in termini di servizi, non solo in altre aree della città, ma anche in altre zone.
Ne sono una riprova due dati oggettivi: il primo riguarda l’86% dei turisti nella Capitale che sono concentrati nell’area compresa tra il Colosseo, Fontana di Trevi, Pantheon e Vaticano e il secondo riguarda il fatto che Roma nel 2023 toccherà il suo massimo storico in termini di presenze turistiche con una stima che si attesta sui 35 milioni, con un incremento del 9%, e pari all’89% degli arrivi totali che si registrano nell’intera regione, lasciando quindi molto indietro le altre province di Latina (4,7%), Viterbo (3,7%), Frosinone (2,4%) e Rieti (0,4%).
Così come nonostante questi dati comunque lusinghieri, il Lazio nel suo complesso si colloca solo al sesto posto con un volume totale di 36 milioni di pernottamenti, dietro all’Emilia Romagna, che ne vanta 38 milioni, alla Toscana che registra 42 milioni di presenze, e ben lontana dai quasi 66 milioni di pernottamenti del Veneto.
Buone notizie sul versante dell’occupazione nel settore turistico e ristorativo laziale dove quest’anno si registrano 441mila occupati, pari a un +19% rispetto allo scorso anno, e nel primo semestre dell’anno questo indice ha fatto registrare un incremento del +4,8% superiore alla media nazionale del 4%, con una significativa crescita del lavoro dipendente nel settore. Dati che dimostrano ampiamente la potenzialità ancora inespressa di Roma e del Lazio e di quanto impegno pubblico e privato occorre attivare per ottenere maggiori performance da un mercato che ha mostrato in modo concreto di premiare l’eccellenza dell’ospitalità, la qualità dei servizi e la varietà dell’offerta turistica sul territorio.