Verso la cassa integrazione europea: in ballo 100 miliardi di euro
Un piano da 100 miliardi di euro per aiutare gli Stati ad affrontare l’emergenza lavorativa. Così la Commissione europea ha lanciato il primo vero strumento come la Cassa integrazione per le imprese del vecchio continente, che garantisca la sostenibilità economica e la salvaguardia dei posti di lavoro.
Il progetto – si chiama SURE, acronimo di Support to mitigate unemployment risks in emergency – prevede un sistema europeo che ricalchi il Kurzarbeit tedesco o la Cassa integrazione italiana che attraverso un sostegno pubblico ai lavoratori eviti che le imprese attuino licenzianti di massa.
La Commissione, secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica, chiederà di attivare l’articolo 122 comma 2 del Trattato, in base al quale uno Stato membro può ricevere un’assistenza finanziaria dall’Ue se “si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato da gravi difficoltà a causa di calamità naturali o di circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo”.
Da stabilire, ancora, dove verranno reperite le risorse – i prestiti saranno coperti da 25 miliardi di garanzie volontarie da parte degli Stati – da utilizzare per questo progetto, ma secondo le indiscrezioni non ci sarebbe bisogno né di attivare i cosiddetti coronabond né il Mes (meccanismo europeo di stabilità o fondo salva Stati)
La proposta della Commissione dovrebbe essere presentata all’Eurogruppo del 7 aprile, durante il quale i ministri delle Finanze dovranno discutere delle diverse opzioni sul tavolo per rispondere all’impatto economico della crisi da coronavirus. In seguito, il Parlamento europeo dovrebbe approvare la proposta.
Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.
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