Questione di mesi, al massimo un anno, e si aprirà una nuova frontiera per il trasporto aereo internazionale. Durante il Paris Air Show 2019, infatti, è stata annunciata la prossima stipula dell’accordo tra Unione europea e i Paesi del Sud-Est Asiatico per un trattato sui cieli aperti, il cosiddetto Open Skies.
L’accordo coinvolge i 28 stati dell’Unione Europea e 10 del Sud Est Asiatico (Filippine, Indonesia, Malesia, Thailandia, Singapore, Brunei, Vietnam, Birmania, Laos e Cambogia).
La prima proposta di Open Skies tra Ue e Asean (Associazione delle nazioni del Sud-Est Asiatico) era stata già annunciate nel febbraio del 2014, ma ha stentato a decollare. Ora, però, secondo il direttore generale per la mobilità e i trasporti della Commissione europea, Henrik Hololei, l’accordo è ormai concluso. Avrebbero aderito – secondo il portale Routes Online – 37 dei 38 Paesi coinvolti e l’ultima nazione (su cui Hololei ha mantenuto stretto riserbo) sarebbe in procinto di aderire, «mancherebbero solo alcuni dettagli burocratici».
I benefici per entrambe le parti saranno sia strategici, sia commerciali. L’accordo, infatti, interesserà una popolazione di oltre 1,2 miliardi di potenziali viaggiatori per un giro d’affari superiore agli 8 miliardi di euro solo nei primi sette anni. In sostanza, però, il patto prevede un apertura a maggiori rotte tra le due aeree con più possibilità anche per i piccoli aeroporti di aprire collegamenti diretti, una maggiore condivisone dei dati per il controllo e la sicurezza del trasporto aereo, e di conseguenza un probabile abbassamento medio delle tariffe proprio in virtù di una maggiore concorrenza.
«Il Sud-Est Asiatico è il mercato dell’aviazione a più veloce crescita al mondo, in questo modo ci assicuriamo di aprire nuove possibilità per il turismo, il business e e i rapporti tra le due aree. Il trattato dovrebbe essere firmato entro la fine dell’anno al massimo», ha sottolineato Hololei.