by Redazione | 11 Luglio 2019 9:11
Primo sì del Parlamento alla legge delega sul turismo. La Camera ha approvato mercoledì 10 luglio, senza alcun voto contrario, il ddl sul settore n° 1698-A che conferisce al governo il potere – la delega, dunque – “per l’adozione di uno o più decreti legislativi in materia di turismo, che saranno adottati su proposta del presidente del Consiglio dei ministri, del ministro per la Pubblica amministrazione e del Mipaaft, di concerto con il Mef e con gli altri ministri competenti”, previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni.
A dare l’annuncio del via libera di Montecitorio è il ministro delle Politiche agricole, Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio, che qualche ore prima aveva preannunciato l’intenzione di avviare, a settembre, l’iter[1] per l’aggiornamento e il riordino delle professioni turistiche, come previsto dalla legge delega stessa.
«Oggi è un giorno importante per il turismo – dichiara il responsabile del Mipaaft – L’Italia si potrà finalmente dotare di una legge che darà uno slancio concreto a uno dei settori più importanti del nostro Paese e concretizzare quanto fatto tutti insieme in questi mesi».
Il provvedimento, che ora passa all’esame del Senato, contiene una serie di indirizzi: oltre al tema delle professioni, sono previsti interventi e disposizioni che regolino settori come il turismo sostenibile, quello sanitario e termale, rurale, esperenziale, l’ittiturismo e il turismo delle radici.
Nella legge delega viene messo, poi nero su bianco il coordinamento per il recepimento e l’adozione della normativa europea, l’armonizzazione delle leggi nazionali con il diritto Ue, la semplificazione e riduzione degli oneri burocratici per la creazione di nuove imprese turistiche, maggiore trasparenza e la spinta sul digitale.
E ancora: lo sviluppo di un modello di turismo accessibile, l’istituzione di una Scuola nazionale di alta formazione turistica e la promozione di progetti intermodali per la mobilità slow a fini turistici, con particolare riferimento a ciclovie, cammini, servizi ferroviari turistici e ciclostazioni.
«Abbiamo deciso di guardare alle categorie deboli, al territorio, in tutte le sue declinazioni, alle radici, per poter dare un indirizzo specifico e non più astratto a tutto il comparto», ha concluso Centinaio.
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