«Ho appena firmato un’ordinanza con cui si prorogano le misure restrittive relative all’ingresso in Italia da India, Bangladesh, Sri Lanka e Brasile». Inizia così il comunicato diffuso a mezzo Facebook del ministro della Salute, Roberto Speranza, che – confermando in linea di principio la quarantena di 10 giorni per i Paesi extraeuropei – annuncia un ammorbidimento delle regole d’ingresso da alcuni Paesi raccomandati dall’Ue. L’isolamento fiduciario – pur permanendo – è ridotto a cinque giorni per i Paesi dell’Elenco D che comprende, tra gli altri, Albania, Arabia Saudita, Armenia, Australia, Bosnia ed Erzegovina, Emirati Arabi, Giordania, Moldavia, Montenegro, Nuova Zelanda, Qatar, Corea, Serbia, Singapore, Ucraina.
Stesso trattamento per gli arrivi dalla Gran Bretagna, sottoposti ancora a mini quarantena. Ma anche su questo fronte un’apertura c’è. Mentre Boris Johnson rilancia i viaggi all’estero, il nostro Paese ammette i certificati vaccinali e di guarigione Uk «che – spiega lo stesso ministro – potranno essere utilizzati come green pass sul territorio italiano.
Ma le buone notizie proseguono: «Per i Paesi europei e dell’area Schenghen, oltre che per Canada, Giappone e Stati Uniti, è prorogato il regime di ingresso con i requisiti della certificazione verde», informa Speranza.
Quest’ultimo è un passaggio fondamentale della nuova ordinanza valida dal 30 luglio al 31 agosto che, qualora fosse attivato un sistema di reciprocità, potrebbe far ripartire parte dei flussi turistici lungo raggio (gli Usa frenano, mentre il Canada si prepara e il Giappone accelera).
Consultiamo, dunque, sul sito del ministero della Salute, le regole dettagliate per gli arrivi da Giappone, Canada e Stati Uniti. “In base alla normativa italiana – si legge – sono consentiti gli spostamenti da/per questi Paesi senza necessità di motivazione (fatte salve le limitazioni disposte in Italia a livello regionale)”.
Per tutti coloro che hanno soggiornato o transitato nei quattordici giorni antecedenti all’ingresso in Italia in uno di questi Paesi, la normativa prevede che al rientro in Italia sia obbligatorio:
- Presentare il green pass da cui risulti il completamento del ciclo vaccinale da almeno 14 giorni; la guarigione dal Covid-19 (validità 180 giorni dal primo tampone positivo); tampone molecolare o antigenico negativo effettuato nelle 48 ore prima dell’ingresso in Italia, da cui sono esentati i minori al di sotto dei 6 anni.
- Compilare il Passenger Locator Form (Plf), modulo che sostituisce l’autodichiarazione resa al vettore.
Le certificazioni devono essere presentate in una delle seguenti lingue: italiana, inglese, francese o spagnola. I vaccini ammessi sono: Comirnaty di Pfizer-BioNtech; Moderna; Vaxzevria (AstraZeneca); Jansen (Johnson & Johnson). Il tema dei vaccini è dibattuto a tutti i livelli nel travel. Il Wttc si è espresso a favore di un elenco comune tra tutti i Paesi, dalla Regione Lazio pressing sul governo italiano affinché siano ammessi in Italia anche i vaccinati Sputnik, per favorire il ritorno dei turisti russi.
Sul sito del ministero della Salute tutte le regole, gli elenchi e le deroghe per i viaggiatori.
LEGGI L’ORDINANZA DEL MINISTRO SPERANZA FIRMATA IL 29 LUGLIO