by Redazione | 8 Marzo 2024 15:50
Gli europei mantengono un alto grado di fiducia nelle proprie possibilità di investire in viaggi nel 2024 e questa positività persiste nonostante la crescente pressione derivante dal costo della vita in aumento su tutto il continente.
La parola è di Accor, che ha commissionato un’indagine a One Pol su viaggiatori provenienti da sette Paesi europei, Gran Bretagna, Germania, Olanda, Francia, Italia, Spagna e Polonia, che rivela come più della metà degli intervistati (54%) ritiene che nel 2024 avrà maggiore capacità di spesa per i viaggi rispetto al 2023, mentre solo l’11% prevede un budget inferiore. Un trend certificato anche nel corso di Itb Berlin[1].
Tra i Paesi coinvolti nella ricerca figura l’Italia che, pur essendo emersa come la nazione meno fiduciosa riguardo alla propria capacità di spesa per i viaggi, mostra segnali incoraggianti. Il 44% dei viaggiatori italiani prevede un aumento del budget, mentre solo il 12% segnala una riduzione delle spese di viaggio.
In testa alla classifica, i polacchi si rivelano i più fiduciosi, con il 64% che prevede un aumento del proprio budget. Seguono i tedeschi al secondo posto con il 61%, a fronte di un 13% che annuncia una riduzione.
Il numero di viaggi di piacere all’estero è in crescita rispetto all’anno precedente, e si prevede un aumento significativo anche per i viaggi internazionali “workation” o “bleisure”, ovvero quelli che integrano sia l’aspetto lavorativo che il tempo libero. Grazie a modelli di lavoro sempre più flessibili e a datori di lavoro sempre più propensi a offrire maggiore libertà di movimento ai propri dipendenti, circa un viaggiatore europeo su cinque (19%) prevede di intraprendere almeno un viaggio che unisca lavoro e svago nel corso del 2024.
Le destinazioni nei Paesi caldi dell’Europa meridionale continuano a detenere il primato tra i viaggiatori europei, con uno su quattro (23%) che ha in programma un viaggio in Spagna nel corso dell’anno. Seguono nell’elenco delle mete desiderate l’Italia (18%), la Francia (16%), il Portogallo e la Grecia (13%). Per quanto riguarda le destinazioni al di fuori dell’Europa, il 16% dei viaggiatori europei ha l’intenzione di recarsi in America settentrionale o centrale nel corso dell’anno, e la medesima percentuale prevede un viaggio in Asia.
Nel contesto del mercato italiano, i viaggiatori si allineano al trend europeo, con l’87% degli italiani che progetta almeno un viaggio in Europa nel 2024. Le tre destinazioni più ambite risultano essere Spagna (33%), Francia (23%) e Grecia (19%).
Nonostante l’incremento delle spese globali, le finanze continuano a essere una fonte di preoccupazione costante per i consumatori, con una schiacciante maggioranza (87%) che sta attuando strategie volte a ridurre i costi. Questo fenomeno è particolarmente accentuato dall’attuale contesto di inflazione e aumento del costo della vita. Dalla preferenza per alloggi più convenienti (27%) alla riduzione delle spese (27%), queste tattiche di risparmio potrebbero avere un impatto significativo sull’industria dei viaggi nel corso del prossimo anno.
Sette viaggiatori su dieci (71%) riconoscono l’importanza della sostenibilità nelle loro decisioni di viaggio. Tra i Paesi europei considerati, i viaggiatori italiani si distinguono per la massima attenzione verso i viaggi ecologici, con un significativo 82% che afferma che la disponibilità di opzioni sostenibili riveste un ruolo fondamentale nel proprio processo decisionale. A seguire, troviamo la Spagna (78%) e la Polonia (77%), mentre i viaggiatori britannici sono leggermente indietro con il 61%.
Tre viaggiatori su quattro (77%) prevedono che le preoccupazioni climatiche avranno un impatto diretto sulle loro scelte di viaggio o prenotazioni future. Tra le azioni concrete che intendono adottare, rientrano riduzioni negli spostamenti (11%), minore utilizzo dell’aereo (14%) e la ricerca attiva di fornitori di alloggi o tour operator sostenibili (10%).
Tuttavia, nonostante le lodevoli intenzioni, i viaggiatori riconoscono la presenza di ostacoli che limitano la possibilità di fare scelte di viaggio consapevoli: il 38% degli intervistati menziona la pressione dei costi, mentre il 23% sottolinea la percezione di una mancanza di informazioni come principali fattori limitanti.
Il cambiamento climatico contribuisce in parte a un’altra tendenza emergente: evitare i periodi di alta stagione. In ambito europeo, un intervistato su tre (32%) esprime l’intenzione di programmare le vacanze al di fuori dei picchi di affluenza per contenere i costi, mentre uno su cinque (19%) prevede di farlo per sfuggire al rischio di ondate di calore, simili a quelle sperimentate la scorsa estate nell’Europa meridionale.
Questa dinamica potrebbe portare a una prolungata stagione turistica in alcune destinazioni caratterizzate da climi più caldi, con alcuni operatori turistici che già rispondono offrendo opportunità di viaggio durante periodi tradizionalmente considerati fuori stagione.
Il 35% dei viaggiatori fa affidamento sui consigli di amici e parenti per decidere la destinazione delle loro vacanze, mentre il 29% si lascia influenzare dalle recensioni online presenti su siti come TripAdvisor o quelli degli hotel.
Anche la fedeltà gioca un ruolo significativo nelle decisioni di viaggio. Gli operatori e i marchi di fiducia sono considerati fattori cruciali per il 17% degli intervistati, mentre il 6% attribuisce grande importanza all’appartenenza ai programmi di fidelizzazione di specifici fornitori di alloggi o tour operator.
La televisione e il cinema hanno un impatto notevole sulle scelte di viaggio di un viaggiatore su sei (16%), con la crescente popolarità del “set-jetting”, la tendenza a trascorrere le vacanze nei luoghi di ripresa di programmi televisivi o film.
Circa il 12% degli intervistati ammette di essere influenzato dalle destinazioni viste sui social media, e lo stesso numero di persone è influenzato dai consigli di un agente di viaggio.
Per quanto riguarda gli italiani, le principali fonti di influenza includono al primo posto le destinazioni viste in programmi televisivi o film con il 14%, seguite a parimerito dal 12% che trova ispirazione nelle mete condivise da altri sui social media e nei consigli degli agenti di viaggi.
Gli hotel si confermano come la tipologia di alloggio preferita tra i viaggiatori europei, con ben due terzi (65%) pronti a effettuare il check-in nel corso del 2024. Nella scelta di un hotel, costo e posizione rimangono naturalmente i fattori determinanti. Tuttavia, il 21% dei viaggiatori evidenzia l’importanza di strutture che garantiscono un servizio di accoglienza eccellente, considerandolo un elemento chiave nella prenotazione di un soggiorno. Altri motivi che influenzano positivamente la scelta degli hotel includono l’offerta di cibo e bevande di alta qualità (37%), un ambiente accogliente (17%) e la possibilità di immergersi nella cultura locale (11%).
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