by Andrea Lovelock | 5 Ottobre 2022 11:51
Quattro prospettive per l’industria dei viaggi, da quella più brillante a quella meno edificante. Visioni e previsioni per il 2025-2030 contenute in un’analisi pubblicata su Phocuswire a firma Wolfgang Krips, senior vice president corporate strategy di Amadeus.
PRIMO SCENARIO
“In it Together”
In questo possibile contesto, i consumi sono guidati da nuovi valori, in primis la sostenibilità. Siamo in presenza di un’agenda politica coordinata a livello globale in risposta ai cambiamenti climatici e all’aggravarsi della crisi economica. Tendenze come il “capitalismo degli stakeholder” e il “consumo consapevole” guidano l’adozione di nuovi valori, comportamenti e relazioni tra viaggiatori, operatori di viaggio e comunità locali. A livello hi-tech, si promuovono alternative digitali ai viaggi nel metaverso. E proprio la tecnologia guida i consumi consapevoli e accelera la tendenza verso viaggi sostenibili, con la rinuncia al trasporto aereo per i viaggi brevi. Uno scenario, questo, che vede cambiamenti epocali nel travel, con possibili alternative digitali prima impensabile.
SECONDO SCENARIO
“Bloc Party”
Qui sperimentiamo un mondo meno aperto, ma con una forte domanda di consumo. L’economia globale è fratturata in comunità molto segmentate e l’offerta si adatta a tale contesto: sebbene esistano regole e standard comuni per viaggiare “tra i blocchi” senza intoppi, le differenze tra le parti sollevano grandi barriere. Tassi di crescita divergenti tra le varie comunità, aumentano le tensioni geopolitiche ed erodono la fiducia. I viaggi all’interno delle singole comunità crescono e diventano standardizzati, mentre dirigersi al di fuori della propria nazione diventa più complesso. Anche la concorrenza diminuisce, con un numero limitato di player per ogni singola comunità. Il viaggiatore riceve periodicamente via email un “kit di viaggi digitali”.
TERZO SCENARIO
“Don’t stop me now”
In questo scenario vediamo la crescita inarrestabile dell’economia globale e l’innovazione digitale, entrambe guidate dai consumatori che godono dei vantaggi di un mondo aperto. L’economia galoppante è alimentata da mercati in forte espansione come India, Cina e Sud-Est asiatico, con un’immensa platea di consumer. Il commercio globale ha la priorità sulla politica e i principali attori geopolitici risolvono le varie tensione. Si sviluppa la concorrenza dei mercati emergenti non occidentali in settori chiave. Cosa accade in questo contesto all’industria dei viaggi? Aumenta la domanda legata al tempo libero e il settore registra, in generale, una forte crescita, mentre l’intensificarsi della concorrenza fa scendere i prezzi. I giganti digitali e i marchi di lifestyle diventano distributori di viaggi mainstream, mediando la maggior parte delle esperienze di viaggio e commercializzando i prodotti di molti fornitori.
QUARTO SCENARIO
‘Turbulent Times”
L’ultimo inquietante scenario vede frontiere sempre più chiuse, frammentazione sociale e conflitti. In questo contesto aumentano il populismo e l’instabilità politica, e le politiche estere diventano nazionalistiche. Interessi divergenti rendono difficile per le imprese operare anche a livello regionale. Una situazione che porta “forti venti contrari” sui viaggi globali, sottoposti a regolamentazioni severe, rigidi requisiti di sicurezza e varie forme di controllo da parte dei governi. Complessità e attriti che portano a un calo generale della spesa nel travel, con un passaggio strutturale dai viaggi internazionali a quelli nazionali.
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