by Giulia Di Camillo | 26 Febbraio 2020 7:00
Garantire la sostenibilità economica degli organizzatori dei viaggi d’istruzione dopo l’ordinanza di sospensione[1] fino al 15 marzo. È questa la priorità. Parte da qui l’analisi di Federico Lucarelli, legale di Fiavet Nazionale che, a Chianciano Terme, durante la prima giornata della Conferenza Programmatica 2020 dell’associazione guidata da Ivana Jelinic, commenta il momento di crisi legato all’emergenza coronavirus su cui versa il settore turistico e in modo particolare le agenzie di viaggi.
«La decisione relativa al turismo scolastico probabilmente è stata troppo frettolosa – commenta Lucarelli – E lo Stato avrebbe potuto, in qualche modo, fare un provvedimento che avrebbe almeno in parte sostenuto il comparto, che invece al contrario ha subito totalmente la situazione. Con le azioni avviate (si è in attesa dell’adozione formale dell’ordinanza prevista dal decreto approvato in Consiglio dei ministri, ndr), così come sancito dal nostro Codice del Turismo, scatta sia la cancellazione, sia il rimborso ma anche il diritto degli organizzatori di richiedere ai fornitori la restituzione di acconti e saldi». Un punto importante, questo, perché come sottolinea l’avvocato, l’industria turistica «soffrirebbe di una perdita secca che addirittura metterebbe forse a rischio la stessa sostenibilità di molte realtà».
Discorso diverso, però, se si ha a che fare con fornitori esteri, anche se la maggior parte dei contratti relativi ai viaggi d’istruzione nascono in Italia: «nel caso in cui usciamo fuori dai confini, relativamente ai contratti, bisognerà andare a verificare la legislazione del Paese a cui ci riferiamo per capire la dinamica risarcitoria. Ad esempio, in Germania, l’ordinamento tedesco, soprattutto in ambito alberghiero, non riconosce il rimborso».
Intanto, parallelamente alla conferenza programmatica della sua associazione, la presidente Ivana Jelinic rilascia una dichiarazione all’ansa: «La situazione è fuori controllo e di una gravità assoluta. Ci aspettiamo un intervento forte e mirato del governo perché le imprese turistiche non possono essere lasciate da sole. Se crolla il turismo, non ce n’è per nessuno. La prima cosa che ci aspettiamo è che il governo metta i vettori aerei (quasi tutti stranieri) nella condizione di dover provvedere ai rimborsi perché non è ipotizzabile che tutto sia scaricato sulle imprese italiane. E poi c’è il blocco delle gite scolastiche che ormai è supportato dal decreto legge emesso e quindi sta già bloccando un intero settore».
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