Viaggi, l’altalena estiva sotto la lente Gattinoni

by Redazione | 5 Luglio 2024 14:27

Estate variabile non solo per il meteo, ma anche nella scelta delle vacanze. In base alle informazioni e dati raccolti dal network di 1.500 agenzie di viaggi e dei partner di settore che contribuiscono alla galassia di Gattinoni Travel, prezzi e prenotazioni last minute sono tornati a condizionare il mercato turistico, lasciando emergere indicazioni soggette a rapidi capovolgimenti.

PIÙ VIAGGI A ORIENTE

Se il lungo raggio premia per volumi l’Indonesia balneare e il Giappone dei tour, il breve raggio conferma preferenze per Ibiza in Spagna, Rodi e Kos in Grecia, mentre il Sud Italia resta ancora nel mirino per via del forte aumento dei costi. Un fenomeno tipico della Penisola e tradizionalmente correlato alla ripresa della domanda, ma quest’anno sensibile anche alle condizioni economiche più instabili del mercato domestico, così come di alcune destinazioni di forte attrattiva per il medio raggio: nonostante il Mar Rosso registri un -30% di venduto rispetto alla stagione passata, le richieste della destinazione in agenzia continuano a essere tra le più gettonate.

IL SUCCESSO DEGLI ITINERARI DI SCOPERTA

Altro fattore che rende meno prevedibile l’andamento dell’estate 2024 è la crescita d’interesse per le esperienze di viaggio, in funzione delle quali le scelte tendono a frazionarsi secondo i gusti personali a discapito dell’abitudinarietà caratterizzante la vacanza balneare: sebbene questa resti preponderante nei mesi più caldi, coppie e giovani appaiono oggi sempre più propensi a una mobilità di scoperta, anche in occasione di long weekend nelle capitali d’Europa.

FASCIA MEDIA PRUDENTE

Rafforzato da un ottimo andamento invernale, il dato progressivo conferma una crescita a due cifre, pari all’incirca a un +10%, ma la vera spinta estiva è stata registrata quest’anno solo a partire dalle prenotazioni di giugno, con un effetto trainante soprattutto da parte del segmento delle agenzie di proprietà.

Necessaria una distinzione nell’identikit del viaggiatore: l’estate rappresenta ancora l’unica occasione di vacanza per la cosiddetta fascia media e, proprio per questo, appare soggetta a una maggior prudenza nelle scelte, mentre i tardi mesi invernali/primaverili sono principalmente prerogativa di viaggiatori altospendenti che possono concedersi senza problemi una seconda vacanza durante l’anno. Un dato che aiuta a spiegare il ritardo delle prenotazioni dell’estate 2024, gravata rispetto alla passata stagione dagli effetti prolungati dell’inflazione e dell’aumento dei costi, in aggiunta al consueto periodo di versamento delle tasse, ma alterata anche dalla possibilità di offerte last minute tornate in auge per la contingenza del momento (rincaro prezzi, ritardo nelle prenotazioni, fallimento del terzo operatore turistico tedesco e allotment da riempire).

NUOVI STRUMENTI DI PAGAMENTO

Il venir meno della propensione all’advanced booking avvenute nelle ultime due estati rende perciò cruciali alcuni fattori di finalizzazione del viaggio restati sino a oggi meno incisivi: il perfezionamento tecnologico degli strumenti di pagamento rilancia il ricorso alla formula “buy now pay later”, con effetti sia sulle scelte del target giovani che degli honeymooner. I primi non rinunciano al viaggio, considerandolo fondamentale per la propria formazione, ma lo strutturano ricorrendo all’acquisto in agenzia di singoli servizi destinati a comporre i propri circuiti. Stemperatosi l’effetto “revenge tourism” del 2022-2023, che aveva condizionato la ripresa accelerata dei banchetti e dei viaggi di nozze, questi ultimi tornano invece a privilegiare la formula meno immediata della lista nozze, in particolare nella fascia d’età più bassa.

Conseguentemente resta vivo l’interesse per le campagne commerciali che promuovono servizi e convenienza, in particolare per il Sud Italia (Puglia, Sicilia, Sardegna), come prova il prolungamento di due settimane dei “Summer Days” di Gattinoni Travel.

Sergio Testi, direttore generale Gruppo Gattinoni, ha commentato: «Il risultato dell’anno sull’area travel è molto particolare e, a fronte di un primo trimestre molto positivo, dal mese di aprile abbiamo cominciato ad avere crescite meno importanti. Non potevamo aspettarci di proseguire con incrementi del 20-30% ma in vista dell’estate confidavamo in numeri più dinamici. Certo non possiamo ignorare che siamo nel periodo delle tassazioni e che l’attenzione al prezzo quest’anno è molto più forte e proprio per questi motivi tutto il settore dovrebbe aver maggior sensibilità alla situazione del momento, da hotel a compagnie aeree, ma questo non avviene ed è come sempre un limite del settore. Quando i flussi della stagione precedente sono positivi, i fornitori in Italia sono infatti soliti alzare i prezzi, ma questa politica risulta ancor più destabilizzante in periodi economicamente sensibili e prezzi fuori controllo possono generare criticità sulla stagione in corso e su quelle future».

«Bisognerebbe dunque ragionare – conclude il direttore generale – su lungo termine, con strategie più lungimiranti, valutando le ricadute sia sui consumatori, specie quelli di fascia media, sia sull’intera filiera, dai tour operator ai crocieristi e agli agenti di viaggi e avere sempre l’obiettivo di fare politiche di advance anziché tendere a creare situazioni esattamente opposte».

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